Lo sciopero dei medici ospedalieri di Rovigo, che ha registrato un’adesione del 70%, ha raccolto solidarietà tra gli utenti. Molti i cittadini che si sono fermati a discutere con i lavoratori, riuniti in presidio di fronte all’ingresso del Santa Maria della Misericordia, chiedendo informazioni sulle ragioni dell’astensione, che si protrarrà per tutta la giornata lavorativa odierna.
I medici contestano l’applicazione, dall’1 dicembre scorso, dell’impiego di un solo medico di guardia notturna e festiva a servizio dei reparti di Medicina, Geriatria, Lungodegenza, Malattie metaboliche, Gastroenterologia, Nefrologia, Malattie infettive, Oncologia, Pneumologia. “Reparti che seguono circa 150 pazienti complessivamente – sottolinea Guido Senesi, segretario territoriale del sindacato Anaao-Assomed – da soli, con ritmi di lavoro pesanti per colleghi spesso non più giovanissimi, è molto più difficile seguire con la giusta accuratezza i tanti problemi dei degenti, tenendo conto anche che ci si deve spostare con celerità in una struttura assai estesa”.
Il dottor Roberto Manunta, specialista di Malattie metaboliche, racconta, come esempio, il suo ultimo turno di guardia. “Nell’arco di sette ore – spiega – ho dovuto compiere 19 interventi su chiamata, cui si sono sommati cinque ricoveri e una constatazione di decesso”. E i cartelli esprimono con chiarezza il disagio: “Basta tagli sulle spalle dei lavoratori”, “Collasso sistema sanità”, “Maggiore sicurezza per lavoratori e pazienti”.
Temi che verranno rilanciati nelle due giornate di sciopero nazionale, convocate per il 17 e 18 marzo prossimi, con 48 ore consecutive di astensione dal lavoro. “Siamo determinati ad andare avanti finché non verranno accolte le nostre richieste” incalza Davide Benazzo, segretario provinciale Fp Cgil. Antonio Compostella, pur rimanendo fermo sulle proprie posizioni, esprime rispetto per la protesta. “I medici hanno manifestato con grande civiltà – dice il direttore generale dell’Usl 18 – e, pur determinati nelle proprie ragioni, lo hanno fatto senza creare disagi ai cittadini. Ho molto apprezzato questo loro stile”. Alla mobilitazione hanno aderito tutti i sindacati dei medici (Anaao-Assomed, Cimo, Fp Cgil, Cisl Medici, Uil Medici, Fesmed, Sivemp), degli anestesisti e dei rianimatori (Aaroi-Emac), dei radiologi (Snr) presenti nel territorio.
Nicola Chiarini – Il Corriere del Veneto – 4 marzo 2016