Andrea Alba. Mamme No Pfas di nuovo in corteo: «A Sarego i filtri non hanno risolto il problema della contaminazione dell’acqua, la situazione rimane critica». Stamattina i genitori e i gruppi No Pfas delle zone contaminate manifesteranno nella piazza del municipio (dalle 10.30) per quella che definiscono una «protesta pacifica». Alla base della manifestazione c’è, anzitutto, il fatto che i due pozzi dismessi a Sarego nel giugno 2016 erano «altamente insalubri, i cittadini di questa zona hanno bevuto per anni acqua contaminata». I manifestanti ritengono che l’inquinamento a Sarego sia particolarmente intenso, anche dai dati dell’acqua filtrata: «I valori di Pfas nelle acque destinate al consumo umano nei campioni prelevati all’uscita dagli impianti di potabilizzazione a Sarego sono risultati quasi sempre superiori a quelli degli altri Comuni coinvolti. Ad un certo punto i filtri hanno cominciato a rilasciare anche i Pfas a catena lunga, prima di essere sostituiti. Inoltre, guardando i dati e confrontandoli tra loro, una volta effettuato il cambio del filtro i valori riprendono ad alzarsi rapidamente. Non è giusto che molti di noi, consapevoli della gravità della situazione, continuino ad acquistare acqua in bottiglia anche per cucinare». Le «Mamme No Pfas» chiedono agli enti preposti una serie di garanzie: filtri cambiati più spesso negli impianti ma anche che nelle scuole i cibi siano cucinati senza acqua contaminata; inoltre i comitati chiedono più tutele e informazioni per le donne in gravidanza e in generale per la popolazione.
Intanto, sempre in tema Pfas la Regione ha aggiornato e prorogato l’autorizzazione allo scarico nel corso d’acqua Fratta, a Cologna Veneta (Verona), il collettore Arica che raccoglie le acque reflue urbane depurate degli impianti di Trissino, Arzignano, Montecchio Maggiore, Montebello Vicentino e Lonigo. La Direzione Difesa Suolo della Regione, però, pone nuovi e più bassi limiti allo scarico di composti perfluoroalchilici. Nello specifico si impone ad Arica che i reflui contengano Pfos inferiori a 0,06 microgrammi per litro, Pfoa inferiori a 0,5 microgrammi litro e altri Pfas non superiori a 0,5 microgrammi per litro, quando nel decreto precedente su questo punto c’era più elasticità. Il testo approvato dalla Regione prevede che i futuri decreti non possano aumentare queste soglie.
Il Corriere del Veneto – 20 gennaio 2018