«Le tariffe praticate dalla clinica San Francesco per le prestazioni eseguite erano nettamente al di sotto della media nazionale. Più modiche del 30-40 per cento…».
E’ quanto ha dichiarato, ieri, in Tribunale, il veterinario Antonino Croce, consulente della difesa nel processo che vede imputati, per abuso d’ufficio in concorso, il funzionario comunale Giuseppe Fazio, dirigente del settore Attività produttive, e Michele Galfano, titolare e direttore sanitario del Centro veterinario «San Francesco».
Giuseppe Fazio, difeso dall’avvocato Giacomo Lombardo, è accusato di avere liquidato a Galfano, tra il 2005 e il 2007, circa 53 mila euro quale compenso per servizi sanitari di pronto intervento a cani randagi, da trasferire, poi, nella struttura della Ri.ca.ra. a Caltanissetta.
Le somme, però, da quanto emerso nel corso dell’indagine svolta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, furono corrisposte senza negoziazione, né lettera di incarico del Comune che formalizzasse il rapporto, stabilendo modalità di espletamento e costi del servizio.
Secondo la Procura, quindi, Fazio procurò a Galfano un «ingiusto vantaggio patrimoniale», o comunque avrebbe arrecato un «danno» ad un altro ambulatorio veterinario («Fiorino e Sciacca») che aveva dato la disponibilità all’espletamento dello stesso servizio.
Lo scorso 12 luglio, l’ex comandante dei vigili urbani Giuseppe La Rosa e il funzionario Giancarlo Marino dichiararono che «a volte, i veterinari Sciacca e Fiorino non erano disponibili a prendere in cura i cani, mentre Galfano lo era sempre».
E ieri, il consulente difensivo, rispondendo alle domande dell’avvocato Lombardo, ha confermato che «la clinica San Francesco, conosciutissima in provincia e dotata di tante attrezzature, che altri non avevano, per la cura di fratture, anche scomposte, agli arti degli animali, era sempre disponibile, 24 ore su 24».
Il processo volge, intanto, verso la conclusione e alla prossima udienza, il 16 febbraio 2011, saranno ascoltati i veterinari «concorrenti» di Galfano. E cioè Ritondo, Sciacca e Fiorino.
La Sicilia
20 novembre 2010