Cambiano le regole dell’abilitazione dei medici: il tirocinio di tre mesi verrà svolto durante il corso di studi e l’esame di Stato, che si potrà sostenere tre volte l’anno, consisterà in una batteria di 200 quesiti a risposta multipla. Sono gli effetti del decreto del ministero dell’Università 58 del 9 maggio 2018, che entrerà in vigore sabato prossimo, mandando in soffitta le vecchie regole dell’abilitazione alla professione intervenute nel 2001 (decreto 445).
La prima novità è lo spostamento della pratica durante il corso di laurea, non prima del quinto anno e purché si sia in regola con gli esami fondamentali dei primi quattro anni di studi. Il tirocinio teorico-valutativo consisterà nell’applicazione delle conoscenze biomediche e cliniche alla pratica medica, nel risolvere questioni di deontologia professionale e di etica medica, nel dimostrare di sapere affrontare e risolvere problemi clinici relativi alle aree della medicina e chirurgia, alla diagnostica di laboratorio e strumentale e alla sanità pubblica.
I tre mesi di pratica potranno anche essere non consecutivi, ma dovranno essere svolti secondo il seguente programma: un mese in area chirurgica, uno nell’area medica e il terzo, da effettuare non prima del sesto anno di corso, nell’ambito della medicina generale. Quest’ultimo periodo dovrà essere svolto presso l’ambulatorio di un medico di medicina generale in possesso dei requisiti individuati dalle convenzioni che le università stipuleranno con gli Ordini provinciali dei medici.
Per due anni a partire da sabato prossimo – dunque, entro il 16 giugno 2020 – chi non supererà il tirocinio nuova maniera, potrà essere ammesso all’esame di Stato secondo le vecchie regole, dunque sostenendo il praticantato dopo la laurea.
Con il tasca il tirocinio – la cui frequentazione e valutazione sarà certificata sia dal professore o dal dirigente medico responsabile della struttura frequentata dal tirocinante, sia dal medico di medicina generale – e una volta conseguita la laurea, il futuro medico potrà accedere all’esame di Stato. Quest’ultimo dovrà essere effettuato nell’università in cui il candidato ha svolto l’ultimo anno di corso e si è laureato.
La prova di abilitazione potrà essere organizzata in modalità telematica, si terrà tre volte l’anno (a marzo, luglio e novembre) e consisterà in 200 domande a risposta multipla preparate da una commissione che resterà in carica tre anni: 50 quesiti relativi alle competenze mediche di base applicate alla pratica professionale e 150 più dedicati alle conoscenze biomediche e cliniche e alla capacità de lcandidato di risolvere questioni di deontologia professionale ed etica medica. Si supera l’esame se il risultato finale è di almeno 130 punti. Nel caso di insuccesso, la prova potrà essere ripetuta nella sessione successiva.
Le nuove regole sull’abilitazione si applicheranno dalla sessione di esami di Stato di luglio del prossimo anno.Antonello Cherchi – Il Sole 24 Ore – 11 giugno 2018
I tre mesi di pratica potranno anche essere non consecutivi, ma dovranno essere svolti secondo il seguente programma: un mese in area chirurgica, uno nell’area medica e il terzo, da effettuare non prima del sesto anno di corso, nell’ambito della medicina generale. Quest’ultimo periodo dovrà essere svolto presso l’ambulatorio di un medico di medicina generale in possesso dei requisiti individuati dalle convenzioni che le università stipuleranno con gli Ordini provinciali dei medici.
Per due anni a partire da sabato prossimo – dunque, entro il 16 giugno 2020 – chi non supererà il tirocinio nuova maniera, potrà essere ammesso all’esame di Stato secondo le vecchie regole, dunque sostenendo il praticantato dopo la laurea.
Con il tasca il tirocinio – la cui frequentazione e valutazione sarà certificata sia dal professore o dal dirigente medico responsabile della struttura frequentata dal tirocinante, sia dal medico di medicina generale – e una volta conseguita la laurea, il futuro medico potrà accedere all’esame di Stato. Quest’ultimo dovrà essere effettuato nell’università in cui il candidato ha svolto l’ultimo anno di corso e si è laureato.
La prova di abilitazione potrà essere organizzata in modalità telematica, si terrà tre volte l’anno (a marzo, luglio e novembre) e consisterà in 200 domande a risposta multipla preparate da una commissione che resterà in carica tre anni: 50 quesiti relativi alle competenze mediche di base applicate alla pratica professionale e 150 più dedicati alle conoscenze biomediche e cliniche e alla capacità de lcandidato di risolvere questioni di deontologia professionale ed etica medica. Si supera l’esame se il risultato finale è di almeno 130 punti. Nel caso di insuccesso, la prova potrà essere ripetuta nella sessione successiva.
Le nuove regole sull’abilitazione si applicheranno dalla sessione di esami di Stato di luglio del prossimo anno.Antonello Cherchi – Il Sole 24 Ore – 11 giugno 2018