Arriva ai quotidiani nazionali la vicenda dell’assegnazione della polizza da 76 milioni di euro per assicurare le Usl venete alla City Insurence, sede a Bucarest, capitale a Foggia e Napoli. Compagnia “romena” che non gode di una grande fama. Tanto che l’assessore Coletto lunedì ha firmato una lettera al servizio ispettivo in cui ha bloccato l’assegnazione della gara, in attesa di verificare i requisiti di solvibilità della compagnia. Dopo che a occuparsi della vicenda sono stati i giornali veneti (di seguito l’articolo di Renzo Mazzaro uscito ieri sul Mattino di Padova) oggi scendono in campo Italia Oggi (“Il Veneto si assicura con i romeni”) e Libero quotidiano (“L’intrigo per prendersi la sanità veneta”)
Ed è soprattutto quest’ultimo, in un’intera inchiesta dedicata alla vicenda dal titolo “L’intrigo per prendersi la sanità veneta”, ad adombrare collegamenti inquietanti e l’ombra di possibili collusioni.
Usl, polizza di 76 milioni bloccata l’assegnazione
L’assessore alla sanità Luca Coletto ordina un’ispezione sulla compagnia che ha vinto la gara, City Insurence, sede a Bucarest, capitale a Foggia e Napoli
Una delocalizzazione al contrario sta guidando l’assegnazione della polizza milionaria per assicurare gli ospedali veneti dalla responsabilità civile verso terzi. La gara gestita da Palazzo Balbi per tutte le Usl ha visto un solo partecipante, una compagnia di Bucarest, la City Insurence, costituita da operatori italiani che preferiscono avere la sede all’estero e lavorare in Italia. Una volta succedeva l’inverso. Come passa il tempo. Il premio è di 24 milioni di euro l’anno, il contratto è per tre anni, totale 72 milioni.
La copertura assicurativa scatta sopra 500.000 euro di danni, cioè solo per le ipotesi catastrofali che non sono così frequenti, a dio piacendo. Negli ultimi tre anni solo il 5% dei sinistri è andato sopra il mezzo milione di euro. Per coprire il 95% che resta fuori, ogni Usl deve provvedere in autoassicurazione. Questo è il primo problema: che senso ha fare una gara per coprire il rischio catastrofe e lasciare scoperta la normalità dei sinistri, costringendo tra l’altro i medici ad assicurarsi in proprio? Con tutti i problemi dell’autogestione. I 76 milioni sono regalati. Lo dice un medico, Antonino Pipitone, consigliere regionale di Idv, che chiede all’assessore alla sanità Luca Coletto di fermare tutto: «Sulle assicurazioni serve una pausa di riflessione. L’assessore si prenda un po’ di tempo, analizzi tutti i dati degli ultimi anni, per capire davvero quale sia la cosa giusta da fare».
L’assessore Coletto deve aver avuto un presentimento, perché già lunedì ha firmato una lettera al servizio ispettivo in cui ha bloccato l’assegnazione della gara, in attesa di verificare i requisiti di solvibilità della compagnia. Qui va detto che City Insurence non gode di grande fama. Al contrario: risulta sotto inchiesta da parte dell’Isvap, l’istituto di vigilanza delle compagnie di assicurazione. Secondo il Sole 24 Ore del 20 luglio scorso, City Insurence ha sottoscritto una polizza di responsabilità civile tra i 4 e i 5 milioni di euro con l’ospedale San Raffaele di Milano, garantendo massimali tra i 5 e i 7 milioni per singolo evento, più alti del capitale sociale della stessa compagnia (3,5 milioni). La notizia ha fatto fare un salto sulla sedia ai dirigenti della sanità della Regione Emilia Romagna, dove City Insurence garantisce fino al 2014 la copertura assicurativa per gli ospedali di Rimini, Ravenna e relative province. I dirigenti romagnoli si sono difesi spiegando di aver assegnato l’appalto dopo una gara europea in cui City Insurence «ha presentato tutte le garanzie richieste (ci mancava che non fosse così!, ndr) per operare in Italia ivi compresa l’iscrizione all’Isvap».
Qui invece arriva l’ultima tegola: l’autorizzazione Isvap ad operare in Italia risulterebbe concessa per rami diversi dalla responsabilità civile, cosa adombrata già l’11 luglio scorso dal Corriere della Sera. Per quanto si cerchi, come riferiamo a fianco, nel sito dell’Isvap non se ne trova traccia. Più che lieti di sbagliarci, perché il requisito è fondamentale.
Il pacchetto di maggioranza della compagnia italo-romena risulta di proprietà di Puglia Cauzioni srl, società di cui è titolare Dionisio Viaquadio, residente a Foggia. Secondo fonti che riportiamo con beneficio d’inventario, l’amministratore sarebbe Marcello De Cristoforo, un broker napoletano. Notizia citata in una nota molto dettagliata, stilata dalla mano di un professionista, che circolava nei palazzi regionali prima della gara e prevedeva già la vittoria di City Insurence. (Il Mattino di Padova – 7 dicembre 2011)
a cusa di Sivemp Veneto – 8 dicembre – riproduzione riservata