Secondo la classifica stilata dal Censis e pubblicata da Repubblica, la città veneta, al secondo posto in assoluto dopo Bologna, ottiene punteggi altissimi per le tre facoltà
L’università più antica d’Italia e d’Europa di Bologna è anche la migliore d’Italia secondo la classifica stilata dal Censis e pubblicata dal quotidiano “la Repubblica”. Come se fosse una laurea a ogni università è stato assegnato un punteggio compreso fra 66 e 110 sulla base di cinque parametri: servizi, spesa per borse di studio, strutture, Web e internazionalizzazione. Seconda in classifica Padova che ha ottenuto punteggi altissimi e ha la facoltà di Medicina migliore del Paese. L’ateneo è giudicato come ottimo anche per chi decidesse di studiare Veterinaria ed Economia.
Non solo università grandi, secondo la classifica del Censis a Udine ci sono le migliori facoltà di Lettere e Filosofia, Lingue e Scienze della Formazione. Quanto a Roma e a Milano sono eccellenti per Scienze Motorie e per Ingegneria. Il Politecnico del capoluogo lombardo vince dunque il “derby” con quello di Torino, secondo in classifica. Per quanto riguarda le facoltà, il Censis ha preso in considerazione quattro parametri: didattica, relazioni internazionali, ricerca e produttività.
Secondo la ricerca la migliore facoltà di medicina in Italia è solo una: quella dell’università di Padova. Non per simpatia, per merito. I suoi docenti sono di altissimo livello, così come le aule, i computer in dotazione, la biblioteca e tutte le altre strutture (didattica, voto 109). La percentuale degli studenti che portano a termine il ciclo di studi nei tempi stabiliti è tra le prime in Italia (produttività, 100). Ha ottimi rapporti con università estere (relazioni internazionali, 96). Produce progetti di ricerca innovativi e di qualità, riconosciuti universalmente nel settore medico (ricerca 110). Meriti che gli valgono, nella classifica del Censis delle “vere” migliori facoltà italiane, una valutazione complessiva di 103,8 punti su un massimo di 110 (e un minimo di 66). L’eccellenza italiana doc. E tra i grandi atenei Bologna “la dotta” si conferma al primo posto, come nel 2010.
Una valutazione che è stata fatta, ateneo per ateneo, facoltà per facoltà, sulla base di quattro parametri oggettivi, costruiti con dati reali e indicatori forniti dalle stesse università. Ne è venuta fuori una guida utile per il neodiplomato che non vuole basarsi solo sulle chiacchiere per scegliere, e utilissima al genitore che deve fare i conti con eventuali spostamenti fuori sede.
E così si scopre che bisogna andare a Bologna per avere il top della facoltà di Psicologia, che prende il voto pieno, 110, per la didattica e la produttività. Per diventare medici e avere il posto assicurato o quasi (lavora il 97,2 per cento di chi si laurea nel settore sanitario, secondo i dati del consorzio universitario AlmaLaurea) bisogna trasferirsi a Padova: non c’è solo la miglior facoltà di Medicina e Chirurgia (103,8 punti contro i 98,2 di Perugia e Milano Bicocca), ma anche quella di Veterinaria. A Ferrara invece si trova il gotha di Architettura (con un punteggio di 105,4 ha scavalcato in questa materia l’università di Sassari, fino all’anno scorso in cima alla classifica).
Per il corso di laurea in Economia, la tappa obbligata per chi vuole il massimo è ancora l’università di Padova, mentre è in calo quella di Trento, passata dal secondo al quinto posto nella graduatoria. Per Farmacia, Trieste ha scalzato Bologna, finita al quarto posto. Giurisprudenza, una delle facoltà con più iscritti in Italia, ha la sua espressione massima nell’ateneo di Siena, ma da segnalare il gran passo in avanti fatto da quello di Udine, dal diciasettesimo al sesto posto in un anno. Il salto di qualità dell’ateneo friulano non si registra soltanto nelle materie giuridiche. Udine primeggia nella classifica di Lettere e Filosofia (nel 2010 era settima), Lingue e Letterature straniere, Scienze della Formazione. Roma vince la “gara” tra facoltà di Scienze Motorie, Milano è la capitale morale di Ingegneria, con il Politecnico che ottiene un punteggio di 101,6, seguito poco più indietro da quello di Torino.
Non sempre, però, le migliori facoltà si trovano negli atenei più grandi. Il Censis li ha valutati sui parametri dei servizi offerti, delle borse di studio, delle strutture, della rete Internet e dei rapporti internazionali. Se è vero che Bologna (90,7 di punteggio) è in testa nella sezione “big”, quelli con più di 40 mila iscritti (Milano è sesta, la Sapienza di Roma settima), l’eccellenza si trova negli atenei medi come quello di Trento, che ha raccolto un punteggio medio di 101,4 grazie soprattutto al numero e alla consistenza delle borse di studio offerte agli iscritti e alla qualità ottima del collegamento a Internet di aule e laboratori.
20 luglio 2011