Cosa sta succedendo nei Colli Euganei? La domanda è lecita, soprattutto alla luce del recente secondo caso di Toscana virus registrato in provincia di Padova. Anche questa volta, la vittima è una donna, ricoverata nel reparto di Neurologia dell’ospedale di Schiavonia. Fortunatamente, le sue condizioni non sono gravi come quelle del primo caso, che aveva richiesto la Terapia intensiva. Ma cosa sappiamo realmente di questo virus e dei suoi vettori, i pappataci?
Il Toscana virus è trasmesso dai pappataci, piccoli insetti che proliferano in luoghi umidi, all’ombra o al buio. Generalmente, l’infezione è asintomatica, ma in rari casi può evolvere in forme neurologiche gravi, come la meningoencefalite. Dal 2022, sono stati registrati nove casi di contagio nella provincia di Padova, tutti concentrati nell’area collinare. Questo dato solleva interrogativi sulla diffusione del virus e sulle misure preventive da adottare.
Il secondo caso di Toscana virus nel padovano, segnalato il 14 luglio 2024, ha riacceso l’attenzione su questa infezione. La donna colpita ha sviluppato una forma neurologica dell’infezione, ma non ha avuto bisogno della Terapia intensiva. Questo episodio segue il primo caso, che aveva visto una paziente in condizioni più critiche. La concentrazione dei casi nei Colli Euganei suggerisce una particolare vulnerabilità di questa zona, forse legata alle caratteristiche ambientali che favoriscono la proliferazione dei pappataci.
Come possiamo proteggerci dal Toscana virus? La prevenzione è fondamentale. Evitare le aree umide e ombreggiate, soprattutto durante le ore serali, può ridurre il rischio di punture da parte dei pappataci. Utilizzare repellenti per insetti e indossare abiti a maniche lunghe sono altre misure efficaci. Inoltre, è importante sensibilizzare la popolazione sui sintomi dell’infezione e sull’importanza di rivolgersi tempestivamente a un medico in caso di sospetto contagio.
“Toscana Virus”: primo ricovero nel padovano. Una donna sopra i 65 anni colpita da meningoencefalite, il virus trasmesso dai pappataci nei Colli Euganei
Il Toscana Virus, un nome che evoca la bellezza delle colline toscane, è in realtà un nemico silenzioso e poco conosciuto. Questo virus, trasmesso dai flebotomi, comunemente noti come pappataci, è generalmente asintomatico e benigno. Tuttavia, in rari casi, può causare gravi complicazioni neurologiche come meningite o meningoencefalite. Il primo caso del 2024 è stato registrato nel Padovano, precisamente nell’area dei Colli Euganei, dove una donna sopra i 65 anni è stata ricoverata in ospedale con una forma neurologica del virus.
Ma chi sono questi pappataci? Simili a zanzare, questi insetti di piccole dimensioni hanno un volo silenzioso e le loro punture sono particolarmente fastidiose e irritanti. Le larve dei pappataci non si sviluppano in presenza di acqua, come avviene per le zanzare, ma preferiscono luoghi umidi e ombreggiati, come cumuli di foglie, detriti vegetali o letame. Questo rende le zone verdeggianti, come i Colli Euganei, un habitat ideale per questi insetti e, di conseguenza, un’area a rischio per la trasmissione del Toscana Virus.
La donna colpita dal virus è stata ricoverata nella Terapia Intensiva dell’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia. Fortunatamente, le sue condizioni sono in miglioramento e presto potrebbe essere dimessa. Questo caso ha acceso i riflettori su una malattia che, sebbene rara, può avere conseguenze gravi. “Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di un virus che provoca infezioni a decorso asintomatico,” spiega il dottor Valerio Valeriano, dirigente medico del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea. Tuttavia, nelle forme più gravi, come la meningoencefalite, i sintomi possono includere febbre alta, mal di testa, fotofobia, confusione mentale, vomito e letargia.
La prevenzione è fondamentale per evitare la diffusione del Toscana Virus. L’uso di repellenti cutanei e zanzariere è altamente raccomandato, soprattutto nelle zone più verdeggianti. “Nel nostro territorio, l’area più a rischio è quella dei Colli Euganei,” continua il dottor Valeriano. “Ipotizziamo che il virus sia arrivato in queste zone e che vi sia presente un serbatoio, oltre al pappatacio stesso, rendendo la zona endemica.”
I casi di Toscana Virus tendono a essere rilevati soprattutto durante i mesi estivi, ricalcando la biologia del pappatacio. L’anno scorso, si sono verificati tre casi di infezione da Toscana Virus, mentre nel 2022 i casi erano stati quattro, tutti concentrati nell’area collinare. Questo pattern stagionale rende ancora più importante la consapevolezza e la prevenzione durante i mesi caldi.