Dopo gli ultimi focolai registrati nella Regione, la Commissione Europea ha aggiornato le zone di restrizione per Peste suina africana. Intanto, sono iniziati i lavori di costruzione della barriera di contenimento lungo l’autostrada A4
Gli ultimi focolai di Peste suina africana (Psa) rilevati in Lombardia in suini selvatici nel mese di giugno, hanno fatto sì che Commissione Europea aggiornasse le Zone di Restrizione I e II, pubblicando in Gazzetta Ufficiale un nuovo Regolamento di esecuzione 2024/1946. Nel frattempo, la Regione ha avviato i lavori per la costruzione di barriere di contenimento lungo l’autostrada A4, pensate per prevenire la diffusione della malattia verso i territori alpini gli allevamenti della Pianura Padana.
Il provvedimento
Il provvedimento è stato adottato dopo che nuovi focolai si sono verificati in un’area elencata come zona soggetta a restrizioni II, situata nelle immediate vicinanze di un’area elencata come zona soggetta a restrizioni I.
I nuovi focolai di Psa in suini selvatici rappresentano un aumento del livello di rischio, che dovrebbe riflettersi nella zonizzazione delle aree infette. Di conseguenza, tale area del Nord Italia – elencata come zona soggetta a restrizioni I nell’allegato I del Regolamento di esecuzione (UE) 2023/594, situata nelle immediate vicinanze di un’area elencata come zona soggetta a restrizioni II – viene ora classificata come zona soggetta a restrizioni II nel medesimo allegato e le attuali delimitazioni della zona soggetta a restrizioni I sono ridefinite tenendo conto di questi focolai.
Le barriere
Nel territorio del Comune di Bernate Ticino (Milano), lungo l’autostrada A4, sono iniziati i lavori per la realizzazione di una barriera di contenimento al passaggio dei cinghiali.
“I lavori – ha dichiarato Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste – dureranno circa venti giorni. Serviranno a costruire una barriera di circa un chilometro e mezzo, per evitare il passaggio dei cinghiali e l’eventuale diffusione della malattia nei territori alpini e anche verso paesi terzi come la Svizzera. La continuità di questa protezione sarà quindi assicurata anche attraverso il tratto ovest. Con un’iniziativa simile a carico della Regione Piemonte”.
La barriera fisica di biocontenimento è stata individuata nel territorio della Città Metropolitana di Milano: è costituita dal tratto lombardo dell’autostrada A4, un territorio da rinforzare attraverso la chiusura di eventuali aperture e varchi, e sarà integrata con una nuova recinzione dove necessario.
“Oltre a questo primo intervento finanziato con oltre 140.000 euro da Regione Lombardia, tramite ATS Città Metropolitana e coordinato dal Dipartimento Veterinario, in stretta collaborazione con la UO Veterinaria – ha continuato l’assessore – sono in corso le procedure per la realizzazione di opere simili nelle zone di restrizione, lungo la A1 e la A51, nei territori lodigiano e cremonese. Questa volta a protezione della zona padana, dove si concentra il più alto numero di allevamenti suini”.
Procedono anche altre azioni per contrastare il diffondersi della malattia, con una particolare attenzione alla provincia di Cremona, “a partire dalle attività di contenimento dei cinghiali e dalle attività di sorveglianza passiva” ha concluso Beduschi.