Ecco le statistiche comparate con gli altri paesi e prese in esame nel rapporto Fnomceo-Censis “Il necessario cambio di paradigma nel Servizio sanitario: stop all’aziendalizzazione e ritorno del primato della salute”
Centodiecimila euro lordi, non di più. Tanto guadagna un medico italiano dipendente del servizio sanitario, con una tassazione –ricordiamo-del 43%. Una retribuzione così risicata che per le ore aggiuntive il governo sta cercando disperatamente di fargli recuperare un altro 28%. A dirlo sono le statistiche comparate con gli altri paesi e prese in esame nel rapporto Fnomceo-Censis “Il necessario cambio di paradigma nel Servizio sanitario: stop all’aziendalizzazione e ritorno del primato della salute”, presentato a Roma al convegno “Dall’economia al primato della persona”. Il medico dirigente del SSN in realtà, a valore nominale, guadagna in media il 76% in meno di un collega olandese, il 72,3% in meno di un tedesco, il 54,8% meno di un irlandese, il 38,4 in meno di un danese. Al pari con non c’è un paese dell’ex Jugoslavia, la Slovenia con 108 mila euro. A sorprendere è che un medico francese prende 105 mila euro lordi l’anno, meno di un italiano e di uno spagnolo, frutto di una politica al risparmio negli ultimi anni anche Oltralpe. In fondo alla classifica i paesi d’ex Oltrecortina di ferro: ad esempio, la Repubblica Ceca con 81 mila euro (ma bisognerebbe vedere come incidono tassazione e meccanismi di contribuzione previdenziale) fino ad arrivare alla Polonia con 47 mila dollari, obiettivamente pochi, meno della metà che da noi.
“In Italia non c’è un reale shortage di medici – si legge nel rapporto – poiché sono 410 per 100 mila abitanti, dato superiore a quelli di Paesi come Francia (318 medici per 100 mila abitanti) o Paesi Bassi (390 medici per 100.000 abitanti). Sono invece non attraenti nel servizio sanitario le condizioni di lavoro e le retribuzioni contrattuali”. Tra il 2015 e il 2023 la retribuzione media ha subito una contrazione in termini reali del 6,1%, nonostante un incremento in termini nominali di circa 7 mila euro annui.