Nel pomeriggio di giovedì 4 luglio, presso la sala consiliare del Comune di Crotone, si è tenuto un importante incontro convocato dall’Azienda sanitaria provinciale (ASP) di Crotone per discutere dell’emergenza legata alla diffusione della tubercolosi bovina in Calabria. All’incontro hanno partecipato una delegazione dei dipartimenti Tutela della Salute ed Agricoltura della Regione Calabria, rappresentanti dell’ARA Calabria, degli allevatori locali e alcuni Sindaci della provincia di Crotone.
Il Commissario straordinario dell’ASP di Crotone, Antonio Brambilla, ha sottolineato l’urgenza di fronteggiare questa emergenza sanitaria ed economica: “La tubercolosi bovina è un problema serio che non possiamo più sottovalutare. Negli ultimi mesi abbiamo registrato un aumento significativo dei casi rispetto all’anno scorso, con circa 300 capi macellati su un totale di 18.000. Anche un singolo caso positivo in un allevamento può paralizzare l’intera attività, impedendo la transumanza e costringendo alla quarantena prolungata”.
L’ASP di Crotone, in collaborazione con i dipartimenti regionali di Agricoltura e Salute, ha elaborato un piano straordinario per il biennio 2024-2025. Questo piano mira a implementare misure preventive più rigorose e a garantire adeguati indennizzi agli allevatori per le perdite subite. “Stiamo lavorando a stretto contatto con l’Istituto Zooprofilattico per affinare il nostro approccio diagnostico e applicare le migliori pratiche per il risanamento degli allevamenti colpiti”, ha aggiunto Brambilla.
Parte integrante della strategia è anche l’adozione di un nuovo decreto ministeriale in vigore dal 30 giugno, che ha introdotto normative più stringenti per il controllo e la gestione della TBC bovina. Carmela Volpicelli, responsabile del servizio veterinario di area presso l’ASP di Crotone, ha evidenziato l’importanza di un sistema di diagnosi avanzato: “Abbiamo sviluppato un metodo diagnostico innovativo che ci ha permesso di individuare la presenza della TBC bovina anche dove altri non l’avrebbero rilevata. Nascondere questa malattia non è una soluzione; è essenziale per la salute degli allevamenti e del territorio rivelarla e affrontarla con determinazione”.
Tommaso Calabrò, direttore generale del dipartimento sanità della Regione Calabria, ha ribadito l’impegno verso un approccio integrato: “Abbiamo avviato tavoli di confronto per coordinare le azioni dell’ASP con incentivi straordinari per gli allevatori colpiti. È cruciale unire le forze tra sanità e agricoltura per garantire una risposta efficace e definitiva a questo problema. L’incontro – ha sostenuto ancora Calabrò – si inserisce in una serie di iniziative promosse dalla Regione Calabria per sostenere gli allevatori locali, non solo nella salvaguardia delle razze autoctone in pericolo, ma anche nel ripristino della sicurezza sanitaria e economica del settore zootecnico2.
Il piano definitivo sarà presentato nelle prossime settimane, mentre l’ASP di Crotone continua il monitoraggio attento della situazione, con l’obiettivo di porre fine definitivamente all’epizoozia di TBC bovina nella provincia.