Londra (Uk) – La vittoria del partito Laburista, e l’insediamento del nuovo primo ministro, Keir Starmer, aprono la porta a possibili cambiamenti per il commercio con l’Oltremanica, anche per il food & beverage. Un articolo pubblicato da FoodNavigator illustra i principali:
Lotta a junk food e agli energy drink – Tra le principali battaglie che il nuovo governo potrebbe portare avanti c’è quella con il junk food e le bibite zuccherate, in particolare con l’imposizione di forti limitazioni alle pubblicità rivolte ai minori. “Cambieremo le regole della pubblicità e ci assicureremo che i prodotti nocivi – vaping, junk food, snack dolci – non possano essere pubblicizzati ai nostri figli”, aveva affermato Starmer durante uno speech in campagna elettorale. Un’altra promessa elettorale riguarda la proibizione alla vendita di energy drink “contenenti più di 150 mg di caffeina per litro” a ragazzi con meno di 16 anni, poiché “è evidente che l’attuale sistema non stia disincentivando l’acquisto tra i più giovani”.
Tutela della produzioni nazionali – Il neo primo ministro ha manifestato la necessità di rafforzare la sicurezza alimentare nazionale incrementando il tasso di autosufficienza del Regno Unito. L’obiettivo dichiarato era portare al 50% la quota di prodotti alimentari nazionali consumati in Uk. Starmer è anche intenzionato a promuovere il tessuto industriale del Paese, in quello che ha definito un ‘pro-business environment’ (un ambiente che incoraggi il business).
Commercio internazionale – Benché il nuovo governo abbia apertamente dichiarato che non ci saranno passi indietro sulla Brexit, è sua intenzione migliorare le attuali politiche con l’Ue, “abbattendo inutili barriere al commercio”. Questo riguarderebbe anche le dichiarazioni fitosanitarie e i costi doganali per l’ingresso di bevande e alimenti nel Paese, al fine di contenere l’aumento dei prezzi registrato nel Paese.