In Colorado è stato registrato il quarto caso umano di influenza aviaria negli Stati Uniti. Si tratta sempre di un lavoratore del settore lattiero-caseario. Intanto Moderna ha ottenuto un importante contratto governativo per lo sviluppo di un vaccino contro l’H5N1
Mercoledì 03 luglio, le autorità sanitarie del Colorado hanno annunciato che un dipendente di un’azienda lattiero-casearia è risultato positivo all’influenza aviaria, segnando il quarto caso umano negli Stati Uniti da marzo. Il lavoratore, che aveva manifestato lievi sintomi di congiuntivite, è guarito dopo un trattamento antivirale. Nel frattempo, la preoccupazione per la diffusione del virus H5N1 ha spinto il Governo degli Stati Uniti a destinare 176 milioni di dollari a Moderna per accelerare lo sviluppo di un vaccino pre-pandemia basato sulla tecnologia mRNA. Le sperimentazioni avanzate dovrebbero iniziare nel 2025, con l’obiettivo di contenere il virus che al momento ha già infettato 139 allevamenti in 12 Stati.
Il quarto caso
Quello in Colorado è il quarto caso umano di influenza aviaria segnalato negli Stati Uniti da quando la presenza del virus è stata confermata nelle mucche statunitensi a marzo. Anche le altre tre persone risultate positive in precedenza – una in Texas e due in Michigan, tutte guarite – erano lavoratori di aziende agricole lattiero-casearie. Come per i precedenti, anche in questo caso la persona infettata ha riferito solo sintomi oculari, trattati e risolti con una terapia antivirale. Nessun segno sospetto è stato registrato fra i suoi contatti.
I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno confermato il caso in una dichiarazione e hanno affermato che il rischio per la popolazione generale di contrarre l’influenza aviaria rimane basso, sebbene le persone esposte ad animali infetti, come in questo caso, siano maggiormente a rischio.
Il virus al momento ha infettato bovini in 139 fattorie di 12 Stati degli Usa, secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda), con il Colorado che ha avuto 27 focolai.
Il contratto con Moderna
Un giorno prima, Moderna Si è aggiudicata un contratto governativo da 176 milioni di dollari per lo sviluppo del suo vaccino contro l’influenza aviaria. I fondi della US Biomedical Advanced Research and Development Authority saranno utilizzati per completare lo sviluppo e la sperimentazione in fase avanzata di un vaccino pre-pandemia basato sull’mRNA.
I funzionari statunitensi hanno dichiarato che i test in fase avanzata inizieranno nel 2025, in attesa dei risultati attesi nelle prossime settimane della sperimentazione di fase 1; la sperimentazione in fase avanzata si concentrerà invece molto probabilmente sulla sicurezza e sulla risposta immunitaria.
È troppo presto per dire quante dosi Moderna sarà in grado di produrre, ha affermato Robert Johnson, Direttore del programma di contromisure mediche presso il Dipartimento della salute statunitense (Hhs).
Gli scienziati temono che l’esposizione al virus negli allevamenti di pollame e di prodotti caseari possa aumentare il rischio che questo muti, acquisendo la capacità di diffondersi facilmente tra le persone e scatenando così una pandemia.
Anche se il rischio per la popolazione generale al momento rimane basso, e la vaccinazione attualmente non è raccomandata per alcuna fascia di popolazione – come affermato da Dawn O’Connell, Assistente segretaria per la preparazione e la risposta presso il Dipartimento dell’Hhs – all’interno delle agenzie governative sono in corso vivi dibattiti sull’utilità della vaccinazione dei lavoratori agricoli, ha dichiarato Nirav Shah, Vicedirettore dei Cdc.
Vaccini mRNA
Il Governo americano sta negoziando un vaccino mRNA contro l’H5N1 anche con Pfizer. Sia questo che il vaccino di Moderna utilizzano l’RNA messaggero, la stessa tecnologia impiegata nei loro vaccini contro il COVID-19.
“La tecnologia del vaccino a mRNA offre vantaggi in termini di efficacia, velocità di sviluppo e produzione, scalabilità e affidabilità nel fronteggiare le epidemie di malattie infettive, come dimostrato durante la pandemia di COVID-19” ha affermato Stephane Bancel, Ceo di Moderna.
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