Il Ministero della Salute ha integrato le linee guida sulle adozioni internazionali di cani, gatti e furetti, dopo il recente aggiornamento di inizio mese
vet33 – Dopo il recente chiarimento in materia, il Ministero della Salute ha emesso una nota integrativa relativa alle adozioni internazionali di cani, gatti e furetti, in linea con il Reg. 2035/2019 e con il DM 2 novembre 2023. Le nuove disposizioni individuano due tipi di stabilimenti autorizzati a movimentare questi animali verso altri Paesi europei, ovvero i rifugi riconosciuti (pubblici e privati) e i centri di raccolta.
La nota
Il Reg. 2035/2019 e coerentemente il DM 2 novembre 2023 all’articolo 5, precisa la nota, individua due tipi di stabilimento che, se riconosciuti, possono movimentare cani, gatti e furetti verso altri Paesi europei: i rifugi, ovvero canili sia pubblici che privati, e i centri di raccolta.
Nell’ambito della lotta al randagismo, in particolare, i centri di raccolta riconosciuti possono fungere da luogo in cui cani provenienti da altri stabilimenti, come i rifugi non riconosciuti, sono momentaneamente detenuti al fine della movimentazione in ambito europeo.
Pertanto, si rende necessario informare i responsabili dei rifugi, soprattutto quelli pubblici, della possibilità di poter procedere direttamente alle adozioni internazionali, previo riconoscimento dello stabilimento e utilizzo obbligatorio del TRACES.
Per quanto riguarda l’adeguamento del SINAC, continua la nota, è stata attivata la funzionalità per inserire la data del riconoscimento, da parte dei Servizi veterinari competenti per territorio, sia della nuova tipologia di stabilimento “centro di raccolta per cani, gatti e furetti” che per i rifugi. Inoltre, è possibile inserire nel SINAC i dati relativi alle adozioni internazionali (dati dell’animale, riferimenti all’adottante, ecc.) valorizzando le informazioni minime obbligatorie, migliorando così l’efficienza e la trasparenza del sistema.