Un gruppo di ricercatori italiani ha sviluppato un database innovativo che permette di tracciare i casi di influenza aviaria in tempo reale e monitorare le sequenze genomiche del virus H5N1. Lo strumento open access permetterà di migliorare la risposta alla diffusione del virus
Un gruppo di ricercatori italiani ha sviluppato un innovativo database open-access che traccia in tempo reale i casi di influenza aviaria H5N1. Il relativo studio, H5N1 bird flu: Tracking outbreaks with real-time epidemiological data, in corso di pubblicazione su The Lancet Infectious Diseases, rappresenta un significativo passo avanti nella gestione delle epidemie. L’epidemiologo Massimo Ciccozzi, fra gli autori dello studio, ne ha rivendicato l’importanza, sottolineando la necessità di una cooperazione internazionale e di un approccio integrato per affrontare le minacce zoonotiche e proteggere la salute pubblica.
Il database
Lo strumento realizzato, infatti, permette di raccogliere una grande quantità di dati epidemiologici, incluse caratteristiche cliniche e demografiche dei pazienti affetti (età, sesso, sintomi, gravità dei casi ed esiti clini), e dati genomici, con sequenze genetiche dei focolai, mutazioni rilevate e loro impatti su virulenza e trasmissibilità. La disponibilità di queste informazioni per scienziati, ricercatori e responsabili sanitari di tutto il mondo è quindi resa possibile dall’open-access, che favorisce una risposta più rapida e coordinata alle epidemie.
“L’influenza aviaria H5N1 è una minaccia zoonotica globale che continua a destare preoccupazione per la salute pubblica. Con la sua capacità di causare focolai significativi tra gli uccelli e il potenziale di trasmissione agli esseri umani, richiede una vigilanza costante e un’efficace risposta coordinata” ha dichiarato Ciccozzi. “È un significativo passo avanti nella comprensione e gestione dell’influenza aviaria H5N1. La creazione di questo database non è solo un traguardo tecnico, ma un esempio di come la scienza possa lavorare in sinergia con la tecnologia per affrontare sfide globali”.
“La rapida raccolta e analisi dei dati – ha evidenziato l’epidemiologo – può fare la differenza tra il contenimento di un focolaio e la sua diffusione, proteggendo la salute pubblica e mitigando gli impatti economici e sociali”.
Per i ricercatori, questo strumento si rivelerà un supporto fondamentale per la comunità scientifica e i decisori politici, permettendo di prevenire e gestire future epidemie e potenziando la preparazione e la risposta globale alle malattie infettive emergenti e riemergenti.
“Il nostro lavoro – ha commentato Ciccozzi – evidenzia l’importanza di una cooperazione internazionale e di un approccio integrato per affrontare le sfide sanitarie globali. Abbiamo fiducia che questo studio sia solo l’inizio di un percorso verso una comprensione più approfondita delle minacce zoonotiche e una protezione più efficace della salute pubblica su scala mondiale”.