Semplificare, banalizzare, ridicolizzare. Queste le parole d’ordine del ministro Francesco Lollobrigida che, con la scusa delle sue trovate, disegna passo dopo passo una zootecnia in cui gli animali non sono esseri senzienti e le regole sul benessere animale sono in fondo superflue. Basta guardare negli occhi la vacca….
(ilfattoquotidiano.it) – Chiedimi se sono felice. No, non il celebre film di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ma il nuovo metodo suggerito dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per verificare il benessere animale nelle aziende agricole. Secondo il cognato della premier Giorgia Meloni, infatti, bisognerebbe chiedere direttamente agli animali come stanno. No, non è uno scherzo. Lollobrigida in un post sui suoi canali social spiega il suo metodo, con tanto di foto esplicativa faccia a faccia con una mucca. “Un modo per verificare il benessere animale in una azienda agricola è “chiederlo” direttamente a loro. Se si avvicinano all’uomo senza timore significa che lo considerano un loro amico“, scrive Lollobrigida.
Il benessere animale è un tema serio, anzi serissimo, al centro del dibattito sulla transizione ecologica. Riguarda questioni come l’eliminazione graduale delle gabbie per tutte le specie, ma anche l’aumento di spazio a disposizione e la qualità della vita vissuta dagli animali. Un tema che coinvolge soprattutto gli allevamenti intensivi, ma non solo. Per Lollobrigida, che è appunto ministro dell’Agricoltura, la soluzione è molto più semplice. E magari si potrebbe chiedere alla stessa mucca se è felice di morire per una buona causa, come la fine di una guerra. Sempre secondo Lollobrigida, infatti, “quante guerre non ci sarebbero state di fronte a cene ben organizzate”. Il cognato della premier lo ha detto ieri, 17 maggio, ai microfoni di Vista a margine della sua visita allo stand “Divina Nazione”, l’evento che celebra la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Unesco. Una bella bistecca e si smette di sparare.
Tutte le uscite di Lollobrigida – Queste due affermazioni in meno di 48 ore aggiornano la serie di uscite a dir poco discutibili del ministro di Fratelli d’Italia. Non si possono dimenticare le dichiarazioni in cui ha rilanciato la teoria della sostituzione etnica o la fermata del treno ad personam. Ma le sue gaffe più famoso riguardano sempre il cibo. Ad aprile, durante il Vinitaly di Verona, aveva lanciato il formaggio di regime: “Vorrei imporre un piatto dedicato al formaggio nei menu degli esercizi di ristorazione”. Mentre a settembre scorso al Festival del Trentodoc aveva annunciato che per rispondere a chi “tenta di criminalizzare il consumo” di vino voleva elevarne la promozione, “abbinando il consumo di vino al benessere fisico con gli eventi sportivi“. Un’altra uscita epica ha avuto come teatro il meeting Cl di Rimini.: in Italia “spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi perché cercando dal produttore l’acquisto a basso costo comprano qualità”, aveva detto Lollobrigida.