Approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per cui si può partire con la realizzazione
PADOVA – L’ospedale dei record è stato pensato, disegnato, costruito nelle sue linee architettoniche e nei contenuti tecnici e sanitari. Ieri una delibera del direttore generale dell’Azienda Ospedale Università, Giuseppe Dal Ben, ha sancito infatti l’approvazione della progettazione di fattibilità-tecnica ed economica del nuovo policlinico a Padova Est dopo che 34 enti del territorio si erano espressi favorevolmente. Un’opera da 870 milioni di euro e 963 posti letto che diventerà punto di riferimento internazionale per le cure mediche e la ricerca dato che per la prima volta laboratori e studiosi saranno a pochi metri dal letto dei pazienti. Sarà costruita una Torre dove lavoreranno un migliaio di ricercatori. Il via libera alla cordata di progettisti capitanata da Politecnica ingegneria di Modena che l’ha redatto per 3 milioni di euro, immette direttamente allo scenario economico.
La Regione si deve accollare il costo dell’operazione. Ha già in cassa 109 milioni ma deve cercare un partner finanziario con le spalle grosse, come l’Inail ad esempio. Nell’Accordo di programma sottoscritto fra i vari enti all’articolo 4 si fa riferimento, parlando dei finanziamenti, proprio a “primari istituti fra cui l’Inail”. In questo senso il 16 aprile scorso è stata inviata dalla Regione una nota al ministero della Salute che conteneva il fabbisogno economico stimato, 800 milioni, che potrebbero arrivare tramite mutuo. In un paio di mesi si attende la risposta. Se sarà positiva l’Istituto potrà incaricare l’Azienda-Ospedale di far redigere il progetto definitivo ed esecutivo a Politecnica che ha un’opzione sul tema e poi aprire in proprio una gara per individuare i costruttori. Obiettivo dichiarato: progetto esecutivo entro il 2024, apertura della gara entro il 2025, traguardo finale 2031.
Come sarà il nuovo ospedale
Il primo grande ospedale post-covid sarà su un’area di 40 ettari collegata alle tangenziali con una specifica fermata di treno e un capolinea del tram. Il 40 per cento delle stanze saranno singole. Ogni reparto sarà modulabile nel senso che in caso di infezioni si potranno chiudere sezioni o parte di esse senza interferire con le altre. Stesso discorso per i 90 posti letto della terapia intensiva. Nella piastra centrale 45 sale operatorie, molte ibride, ovvero con robot comandati a distanza, poi 200 ambulatori clinici e 200 chirurgici per il day hospital. La potenza di “lavoro” sarà di 36mila interventi chirurgici l’anno e 900 mila prestazioni ambulatoriali. Ogni giorno sarà frequentato da 10mila persone compresi gli studenti dell’Università. Oltre all’eliporto avrà anche un vertiporto per il trasporto di farmaci e in futuro anche di organi da trapiantare. Il presidente del veneto, Luca Zaia ha commentato: «È un’opera che Padova si merita per la sua storia, per come saprà portarla avanti grazie alle professionalità che sa esprimere in campo scientifico. L’ospedale di Padova Est sarà un’opera iconica. Un lascito che segnerà il passo, ancora una volta, nella capacità del Veneto di tenere lo sguardo rivolto al futuro, anticipando le necessità dei tempi che verranno».