L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EeA) mette in guardia sui rischi per la salute derivanti dall’incremento delle temperature. Centinaia di milioni di persone potrebbero essere esposte a rischi.
L’innalzamento delle temperature globali comporta una minaccia crescente per la salute pubblica, con un aumento previsto di malattie come la dengue, la malaria e il virus del Nilo occidentale. Sebbene il dibattito sui cambiamenti climatici si concentri spesso sugli impatti ambientali e sociali, inclusi i rischi per la sicurezza alimentare e i potenziali flussi migratori, è importante considerare anche l’impatto diretto sulla salute.
Una recente valutazione dei rischi climatici condotta dall’ Agenzia Europea dell’Ambiente mette in evidenza come l’innalzamento delle temperature possa favorire la diffusione di malattie poco comuni in Europa. Questo cambiamento crea nuove sfide per la gestione delle malattie e potrebbe mettere a dura prova i sistemi sanitari nazionali e generare nuovi costi per gli Stati.
Europa come i tropici: in arrivo la dengue
L’Agenzia Europea dell’Ambiente avverte che tra le conseguenze dell’aumento delle temperature vi è il prolungamento potenziale della stagione di trasmissione della dengue, con un possibile aumento di 1-2 mesi entro il 2080 nell’Europa sud-orientale. Ciò implicherebbe un rischio aggiuntivo per una popolazione di circa 150-250 milioni di persone, a seconda degli scenari. Questi cambiamenti futuri si manifesterebbero principalmente a quote basse, al di sotto dei 500 metri sopra il livello del mare.
La dengue, endemica in India, nel sudest asiatico e nell’America centrale, provoca sintomi quali febbre, cefalea, dolore muscolare e articolare, e un’eruzione cutanea simile a quella del morbillo. Nei casi gravi può richiedere la trasfusione di sangue e può risultare letale in alcuni casi.
Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus)
La Febbre del Nilo occidentale è una malattia che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni in Italia, dove causa ogni anno alcune decine di casi notificati di malattia nell’uomo, soprattuto in talune aree dell’Italia settentrionale ( Bollettino epidemiologico della WND in Italia, Europa e nel bacino del Mediterraneo ).
L’Agenzia Europea dell’Ambiente avverte, però, che si prevede un’espansione delle aree interessate dalla Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus, WNV), soprattutto nell’Europa occidentale. Nel medio termine (2050), si prevede un aumento del rischio di trasmissione di WNV soprattutto nell’Europa sudorientale, nell’Italia nordorientale e nella Francia sudorientale. La malattia è caratterizzata da sintomi simili all’influenza, come febbre, mal di testa, stanchezza e dolori muscolari, e nei casi più gravi può portare anche a meningiti.
Malaria, uno scenario europeo
L’aumento delle temperature potrebbe rendere l’Europa un territorio adatto alla diffusione della malaria. Si prevede che un moderato aumento della durata della stagione di trasmissione della malaria (1-2 mesi) si potrebbe verificare nell’Europa sudorientale entro il 2080. L’Agenzia Europea dell’Ambiente avverte che tali cambiamenti potrebbero portare a un aumento della popolazione a rischio pari a 200-250 milioni individui.
Chikungunya, da Asia e Africa all’Europa
L’aumento delle temperature nell’Europa centrale potrebbe favorire la diffusione della malattia di Chikungunya, in particolare in Francia e Italia, nonché nelle aree circostanti i fiumi Reno e Rodano.
La Chikungunya è una malattia endemica in India, Indonesia e Madagascar, che provoca febbre alta e dolori muscolari e articolari più intensi rispetto a quelli influenzali. La malattia è trasmessa dalla zanzara tigre (Aedes albopictus), ormai diffusa in molte aree dell’Italia e del Mediterraneo . Attualmente non esistono cure specifiche, ma è in fase di sviluppo un vaccino.
Virus Tahyna (TAHV)
Anche il virus Tahyna (TAHV) rappresenta una potenziale minaccia emergente in Europa, in particolare nelle regioni soggette a fenomeni di inondazioni nei periodi estivi.
Il virus Tahyna è un orthobunyavirus ed è stato il primo arbovirus isolato dalle zanzare in Europa. Si trova comunemente nelle aree alluvionali ed è associato alla lepre come ospite serbatoio, e alle zanzare ematofaghe, in particolare Aedes vexans, come vettori primari. La malattia causata dal TAHV, conosciuta come “febbre di Valtice”, negli anni ’60, fu inizialmente rilevata in persone che manifestavano sintomi acuti simili all’influenza. Successivamente il significato medico della TAHV è stato al centro di numerosi studi.
Sebbene le infezioni da TAHV siano diffuse, raramente sono riportati dati completi riguardanti la prevalenza, i casi reali, le manifestazioni cliniche nell’uomo e negli animali e pochi gli studi sull’ecologia della trasmissione da parte delle zanzare e dei loro ospiti vertebrati. Nonostante la sua associazione con la meningite nell’uomo, il TAHV rimane un patogeno umano poco conosciuto e con un impatto poco chiaro per la salute pubblica.
Il TAHV è endemico nell’Europa centrale e probabilmente ha una distribuzione geografica molto più ampia. Poiché si tratta di una zanzara che si sviluppa nelle acque alluvionali, il controllo urbano convenzionale (es. larvicidi mirati degli habitat dei container) delle zanzare non è generalmente applicabile. Considerando la scarsa conoscenza su alcuni aspetti virologici ed ecologici di base, gli studi dovrebbero concentrarsi sugli aspetti ecologici, in particolare sulla competenza del vettore e dell’ospite delle specie locali, e sui metodi di controllo rapido. Utile sarebbe anche poter avere a disposizione una mappatura precisa dei principali vettori, in particolare Ae. vexans , potendo così porre in atto strategie di controllo integrato laddove sia presente il vettore.
I dati complessivi suggeriscono che la malattia causata dal TAHV sia relativamente lieve, ma è anche evidente che può causare sintomi neurologici in alcuni pazienti, specialmente nei bambini. Poiché il TAHV è raramente ricercato al di fuori delle aree conosciute nell’Europa centrale, i casi umani sono generalmente sottostimati.
Approfondimenti
Dengue, malaria, febbre del Nilo: il cambiamento climatico che fa male all’Europa
?ahy?a virus—A widespread, but neglected mosquito-borne virus in Europe
Bollettino epidemiologico della WND in Italia, Europa e nel bacino del Mediterraneo
Fonte: L’Agenzia europea dell’ambiente (Eea): valutazione dei rischi climatici