Nel fondo pensione complementare chiuso l’adesione è riservata a specifiche categorie di lavoratori che hanno sottoscritto accordi o contratti collettivi con le parti sociali. La costituzione dei Fondi ad ambito definito o “ negoziale ” ha origine, solitamente, dai contratti di lavoro. Quindi da accordi a carattere nazionale ovvero da accordi tra i lavoratori o da regolamenti aziendali, atti promossi dai sindacati e dai datori di lavoro, con cui viene indicata la quota di contribuzione prevista a carico del datore e dei lavoratori, oltre che al Tfr. Il lavoratore dipendente può destinare al fondo pensione chiuso sia il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) sia un ammontare aggiuntivo a scelta, chiamato contributo volontario. Solo nel caso del fondo pensione chiuso, il lavoratore che versa un contributo volontario ottiene anche un contributo del proprio datore di lavoro, che ammonta tra l’1 e il 2% in base agli accordi collettivi.
Al momento del pensionamento e, a condizione di avere almeno cinque anni di partecipazione al fondo, il sottoscrittore può ricevere tutto il capitale accumulato in rendita, che costituirà la sua pensione complementare fino a un massimo del 50% del montante accumulato in capitale e il restante in rendita. Tutta la posizione in capitale, ma solo se il 70% del montante accumulato dà una rendita annua inferiore al 50% dell’assegno sociale. I principali vantaggi sono rappresentati dai benefici fiscali. Quando si investe in fondi pensione, è possibile dedurre dall’imponibile IRPEF fino a 5.164,57 euro l’anno. Il rendimento ha un’imposizione sostitutiva pari al 20%, che è un’aliquota molto più bassa rispetto all’ordinaria aliquota del 26% prevista per le altre tipologie di investimento. Le prestazioni maturate dopo gennaio 2007 sono tassate con un’aliquota del 15%, ridotta dello 0,3% per ogni anno di partecipazione al fondo, successivo ai 15 anni, con un limite massimo di riduzione di sei punti.
Due sono i Fondi a disposizione del mondo medico : Il Fondo Sanità e il Fondo Perseo-Sirio.Il Fondo Sanità è un Fondo Pensione complementare chiuso a capitalizzazione per gli esercenti le professioni sanitarie. In particolare è riservato all’adesione degli iscritti all’ENPAF, all’ENPAPI e all’ ENPAM. In particolare per tutti medici, dipendenti, convenzionati e liberi professionisti. Possono aderire al fondo anche i soggetti fiscalmente a carico degli iscritti, nonché i dipendenti delle Fonti Istitutive previa delibera da parte delle medesime, così come continuano a rimanere associati al Fondo i pensionati diretti acquisendo la qualifica di aderenti pensionati. I contributi versati a Fondo Sanità sono liberi e volontari. L’entità dei versamenti ovviamente determina il livello della rendita pensionistica.
Sono risultati eccellenti quelli fatti segnare nel 2023 dal Fondo Sanità. Tutti e tre i comparti di cui è costituito il Fondo hanno visto, non solo crescite cospicue, ma anche andamenti nettamente più favorevoli rispetto al coefficiente di rivalutazione del Tfr (Trattamento di fine rapporto) che rimane il metro di giudizio più comune per apprezzare la qualità dell’investimento in un Fondo complementare, in particolare per i lavoratori dipendenti. Questi ultimi infatti sono chiamati a decidere se lasciare il proprio Tfr in azienda, assoggettandolo così ad una rivalutazione stabilita ogni anno per legge, oppure conferirlo in un Fondo complementare accettando il rischio connaturato a qualsiasi tipo di investimento finanziario.
Il comparto Scudo quello più orientato verso un’attività a basso rischio, ha fatto segnare, a fine anno, un progresso del 4,35 per cento rispetto all’inizio del 2023. Un risultato molto soddisfacente, se si pensa che nello stesso anno, il coefficiente legale di rivalutazione del Tfr si è fermato all’1,95 per cento, ossia a meno della metà. Ancora meglio è andata a chi ha scelto di investire nel comparto Progressione, quello con una struttura di portafoglio bilanciata, che a fine anno ha fatto segnare un brillante +6,61 per cento. Infine da segnalare il vero e proprio exploit del comparto Espansione, che si connota per una maggiore esposizione azionaria e dunque per sua stessa natura risulta più soggetto alle oscillazioni dei mercati. In questo caso i citati rimbalzi positivi delle contrattazioni internazionali si sono riverberati in modo tale da permettere uno scatto in avanti del 9,25 per cento. Vanno, poi, tenuti in conto anche i risultati del Perseo Sirio, il Fondo complementare della pubblica amministrazione e della sanità. Il Fondo Pensione Sirio si rivolge ai dipendenti dei Ministeri, degli Enti pubblici non Economici, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Cnel, dell’Enac, dell’Università, della Ricerca e delle Agenzie Fiscali.
Il Fondo Pensione Perseo si rivolge ai dipendenti di Regioni, Autonomie Locali, Camere di Commercio e Sanità. E’ il Fondo al quale aderiscono, in particolare, i camici bianchi dipendenti e per i quali questo è il fondo negoziale che permette di sfruttare il contributo aggiuntivo elargito dal datore di lavoro. Essi si prefiggono di corrispondere ai propri associati una rendita vitalizia in grado di soddisfare le loro esigenze una volta in pensione o, in alternativa, una prestazione in capitale, dedicata soprattutto ai più anziani, che si aggiunge alla liquidazione che corrisponderà loro l’Inps, insieme alla pensione pubblica. Durante la vita associativa, l’associato potrà avere dal proprio Fondo l’anticipazione della prestazione, fino alla totalità di quanto maturato. In caso di decesso la prestazione in capitale sarà liquidata agli eredi legittimi o al beneficiario nominato dall’aderente. Secondo i dati che è stato possibile recepire, il comparto più garantito di Perseo Sirio ha fatto segnare un aumento di circa il 3 per cento. Un dato anch’esso superiore al coefficiente di rivalutazione del Tfr. E lo stesso vale per il comparto più bilanciato. In questo caso, pur essendo i dati aggiornati solo a novembre 2023, si registra un aumento delle quotazioni del 2,35 per cento.
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