Impedire che il “vettore” della Dengue, la zanzara Aedes aegypti, “venga introdotto in Italia”. È questo l’obiettivo primario che ha spinto il ministero della Salute a diramare una nuova circolare con alcuni chiarimenti – rispetto alla prima – per le ‘Misure di vigilanza sanitaria nei confronti del virus della Dengue’. La progressione dei casi a livello internazionale, soprattutto in Brasile, ha fatto alzare l’allerta.
Anche se Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero Salute, assicura: “In Italia non c’è alcun allarme Dengue, come ha già ribadito il ministro Orazio Schillaci. Abbiamo il dovere di prevenire ed evitare quindi che l’Aedes aegypti, maggiore responsabile della trasmissione della malattia Dengue, possa attecchire in Italia. A tal fine con questa circolare attiviamo ulteriori azioni di controllo nei punti di ingresso del Paese, in particolare sugli aeromobili e sulle navi che arrivano dalle aree ad alta incidenza o a rischio, secondo l’elenco delle agenzie sanitarie internazionali”.
. LA CIRCOLARE – COS’È LA DENGUE
“Occorre anzitutto specificare che le misure di vigilanza sanitaria si applicano ai mezzi di trasporto ed alle merci che provengono dai Paesi in cui è presente l’Aedes aegypti, vettore maggiormente competente per la trasmissione della Dengue, nonché dai Paesi dove il rischio di contrarre la patologia sia frequente e continuo, secondo quanto riportato dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi”, precisa il documento. La circolare prevede che “gli aeromobili che provengono direttamente o indirettamente con scali intermedi da Paesi o territori a rischio” Dengue “devono possedere un certificato di disinsettazione residua” che ha “una validità di 8 settimane”. “Laddove un aeromobile, che abbia effettuato voli (diretti e indiretti, provenienti da Paesi e territori a rischio), in ambito di aviazione civile ovvero di aviazione generale, risulti sprovvisto di valida certificazione di disinsettazione residua, deve essere eccezionalmente sottoposto a disinsettazione pre-embarkation, pre-departure, pre-departure cargo holds, o on arrival (cabin o lower cargo holds), valida per singola tratta. Tale procedura deve essere riportata nella dichiarazione generale dell’aeromobile, con i dati identificativi dei dispositivi aerosol usati, conservando gli stessi a bordo (completamente o parzialmente usati), ai fini di un eventuale controllo dalle Autorità all’arrivo”, precisa il documento.
Per quanto riguarda la vigilanza sulle merci, “che possono rappresentare un rischio per l’importazione di zanzare infette, (pneumatici usati, fiori recisi freschi e piante ornamentali che viaggiano in substrato acquatico, tronchi di legname esotico in cui possono persistere quantità di acqua anche minime, ma tuttavia in grado di permettere la sopravvivenza e la riproduzione di insetti)”, nella circolare si sottolinea che “devono essere accompagnate da certificazioni che attestino l’avvenuta disinfestazione al momento della loro spedizione dalle aree affette, oppure devono essere sottoposte, a cura e spese degli importatori, ad appropriati trattamenti di disinsettazione con insetticidi prima della loro nazionalizzazione”. “I nostri operatori delle Usmaf, attivi in porti e aeroporti – spiega Vaia- verificheranno che siano messe in campo adeguate azioni di profilassi quali ad esempio la disinsettazione e la disinfestazione e, ove necessario, le prescriveranno”.
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