L’azienda britannica Genus plc è in attesa dell’autorizzazione della Food and Drug Administration, l’agenzia per la sicurezza alimentare statunitense, a immettere sul mercato Usa prodotti derivati da suini modificati geneticamente per resistere al virus che causa la sindrome riproduttiva e respiratoria dei suini
Un’azienda britannica, Genus plc, ha fatto notevoli progressi verso la grande distribuzione di prodotti derivati da suini geneticamente modificati per ottenere razze resistenti al virus della sindrome riproduttiva e respiratoria dei suini (Prrs). L’azienda ha dichiarato di trovarsi vicina all’approvazione dei suoi prodotti per il consumo umano da parte della Food and Drug Administration (Fda) statunitense.
L’editing genetico
Genus, azienda leader nel settore della genetica animale, da anni sta investendo in un progetto per superare attraverso l’editing genetico il virus che causa la Prrs, patologia che uccide quasi tutti i suini da latte e indebolisce anche quelli più anziani. Il virus, diffuso in tutto il mondo, costa all’industria suinicola circa 2,7 miliardi di dollari all’anno.
Un gruppo di ricercatori guidato da Randall Prather, professore dell’Università del Missouri, ha lavorato per anni a un modo per rendere i suini resistenti alla Prrs utilizzando il sistema Crispr (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats), una delle principali tecniche di editing genetico, per modificare il gene CD163, un recettore presente sulle cellule dei suini di cui il virus si serve per stabilire l’infezione.
Ora Genus ha tradotto questo lavoro su scala commerciale, come riporta un articolo pubblicato su The CRISPR Journal. Gli scienziati dell’azienda hanno modificato quattro linee di suini geneticamente diverse, impiegate nella produzione commerciale di carne di maiale, creando così delle razze di suini che resistono all’infezione da virus Prrs.
“Non ha senso che un maiale si ammali e muoia se esiste un approccio per impedirgli geneticamente di farlo” ha affermato Alison Van Eenennaam, genetista animale dell’Università della California, Davis, applaudendo la notizia.
L’azienda, tuttavia, deve ancora superare degli ostacoli normativi. La Fda, infatti, considera la modifica del Dna apportata come se si trattasse di un “nuovo farmaco sperimentale”, il quale richiede un lungo percorso di approvazione per stabilire la sicurezza del gene alterato, la sua capacità di essere ereditato e la stabilità nel corso delle generazioni, nonché la conseguente resistenza dei suini al virus.
“Si sta parlando di un percorso normativo molto, molto costoso” ha commentato Van Eenennaam, sostenendo che in realtà non sarebbe necessario perché, a differenza di organismi geneticamente modificati a cui è stato aggiunto il Dna di altre specie, in questo caso l’editing genetico ha coinvolto il Dna stesso dei maiali, creando cambiamenti che sarebbero potuti accadere naturalmente.
“La modifica CRISPR ha numerosi vantaggi oltre alla riduzione delle perdite finanziarie nell’industria suinicola. Il virus minaccia la sicurezza alimentare e crea problemi psicologici ed emotivi per i produttori che devono praticare l’eutanasia ai suini malati” ha osservato Prather, la cui università detiene brevetti su questa modifica e ha un accordo di licenza con Genus. “I suini modificati con il CD163 sono una soluzione”.
Precedenti
La Fda ha già approvato formalmente due alimenti prodotti da animali geneticamente modificati:
? un salmone modificato con un gene di un’altra specie ittica, che cresce più velocemente;
? un suino, noto come GalSafe e prodotto da Revivicor, che ha subito l’inserimento di Dna per paralizzare un gene per una molecola di zucchero sulla superficie delle sue cellule, la quale può provocare reazioni allergiche anche gravi.
Mentre il salmone non ha ottenuto particolare successo commerciale, i maiali sono stati utilizzati unicamente per il prelievo di organi indirizzati agli xenotrapianti e nel corso del 2024 dovrebbe iniziare anche la sua commercializzazione alimentare.
Più di recente, la Fda ha analizzato altri animali modificati con tecnica Crispr, tra cui maiali modificati per essere sterili da un gruppo di ricerca della Washington State University e una specie di bovini, modificata dalla Acceligen Inc per avere pelo corto ed elevata resistenza al calore. Nessuno dei due, però, ha ricevuto l’approvazione completa per il consumo umano o per la produzione su scala commerciale.
Oltre gli Stati Uniti
Al di fuori degli Stati Uniti, alcuni mercati si stanno muovendo in modo diverso. Nell’ottobre 2023 le autorità colombiane hanno dichiarato che, poiché i suini modificati da Genus non comportano transgenici, saranno trattati in Colombia allo stesso modo degli animali allevati in modo convenzionale. Inoltre, l’azienda sta cercando di ottenere l’approvazione normativa anche in Cina, il più grande consumatore di carne suina.
“La nostra decisione su quando iniziare a vendere commercialmente i suini si baserà sulla giusta combinazione di approvazioni normative a livello globale” ha dichiarato Clint Nesbitt, biologo molecolare che supervisiona gli affari normativi di Genus. “Una volta approvati, ci vorrà del tempo prima che i produttori allevino i suini modificati nelle loro mandrie – ha aggiunto – E dobbiamo ancora discutere molto sull’accettazione da parte del mercato”.
https://www.vet33.it/legislazione-fisco/1597/carne-suina-ogm-usa-in-arrivo-sul-mercato-prodotti-resistenti-a-virus.html