Comunicato Regione Veneto. E’ stato firmato oggi tra la Regione Veneto e le Organizzazioni Sindacali della Dirigenza Sanitaria il Verbale di Confronto per le linee d’indirizzo sulle materie di confronto regionale previste dal Contratto Nazionale firmato il 23 gennaio 2024.
Erano presenti i delegati delle sigle sindacali e, per la regione l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, e il Direttore della Direzione Risorse Umane del SSR Claudio Costa. (nella foto in alto)
“La Regione Veneto, a poco più di un mese dalla sottoscrizione del contratto collettivo nazionale dell’Area Sanità – fa notare Lanzarin – è giunta, prima in Italia, alla definizione per le Aziende e gli Enti del SSR delle linee di indirizzo per l’applicazione di importanti istituti con la ripartizione delle relative risorse. E’ stato fatto un lavoro di qualità del quale ringrazio tutti i protagonisti. Tra le diverse indicazioni impartite alle Aziende segnalo in particolare l’estensione a tutte le prestazioni aggiuntive effettuate dai dirigenti sanitari nel triennio 2024-2026, per far fronte alla carenza di organico e per la riduzione delle liste di attesa, della remunerazione di 100 euro orari, recependo l’indicazione massima prevista sia dalla norma che dal contratto. La Regione Veneto ha distribuito per tale finalità tra le Aziende e gli Enti del SSR una quota aggiuntiva rispetto alla spesa storica pari a 16.460.00,00 euro, al fine di garantire l’acquisizione di tali prestazioni secondo i piani presentati e approvati per le singole Aziende”.
Nel verbale di confronto sottoscritto, un forte segnale viene dato ai medici operanti nei Pronto Soccorso, sia a coloro che già lavorano come dipendenti in queste strutture, sia a coloro che parteciperanno ai prossimi concorsi. Sarà infatti erogata l’indennità prevista dal contratto nazionale, per un importo minimo fissato in 20 euro per turno nel periodo 1 gennaio 2022 – 31 maggio 2023 e in 60 euro per turno dal 1 giugno 2023, che comporterà un aumento in media a regime di circa 8.000,00 euro annui per ciascun dirigente, con una prima quota pagata come arretrato a chi ha svolto turni a partire da gennaio 2022.
Viene poi recepito l’incremento delle risorse stanziate per le certificazioni INAIL, più che raddoppiate dal 2023, passando da 2 a 5 milioni annui, che andranno ad alimentare le retribuzioni dei medici certificatori, che si concentrano proprio nelle strutture di pronto soccorso.
Il CCNL recentemente sottoscritto prevede la possibilità di incrementare il fondo per la retribuzione delle condizioni di lavoro e il fondo per la retribuzione di risultato a partire dal 1 gennaio 2022 in misura non superiore a Euro 184,46 per dipendente in servizio. Con l’accordo sottoscritto si danno indicazioni alle aziende affinché dispongano l’incremento completo, nella misura massima prevista, già dal 2022 per un importo complessivo pari a 2.200.000 euro.
Il documento prevede anche il riconoscimento dell’attività didattica e di tutoraggio nell’ambito della formazione specialistica, con la previsione di una quota aggiuntiva finanziata dalla retribuzione di risultato che sarà erogata ai dirigenti medici che saranno individuati per la funzione di tutor.
Viene inoltre definita la ripartizione tra le Aziende ed Enti delle risorse previste dalle Leggi di Bilancio per l’incremento del trattamento accessorio con la previsione di un aumento dei fondi contrattuali in relazione alla minor consistenza dei medesimi.
Le linee di indirizzo valorizzano, altresì, i sistemi di valutazione professionale e di performance con indicazioni specifiche per la dirigenza del ruolo sanitario, in attesa della direttiva specifica da parte del Ministro per la Pubblica Amministrazione.
In coerenza con lo spirito del CCNL è stato dato un forte indirizzo alle Aziende ed Enti di dare piena attuazione allo sviluppo professionale dei dirigenti attraverso l’attribuzione di incarichi gestionali e professionali, utilizzando tutte le risorse disponibili e riducendo al minimo i residui dei fondi contrattuali, che non potranno superare un livello definito “fisiologico”.
L’Assessore Lanzarin ha espresso “soddisfazione per la sottoscrizione dell’accordo, che attraverso la regolamentazione delle materie contrattuali demandate al confronto regionale, si propone di migliorare le condizioni di lavoro dei dirigenti sanitari che operano nelle strutture del Servizio sanitario regionale. Si tratta – continua l’Assessore – dell’avvio di un percorso a cui la Regione Veneto vuole dare continuità, anche verificando la possibilità di stanziare risorse aggiuntive regionali, in particolare per migliorare le condizioni di lavoro nei servizi e nelle aree disagiate”.
Un buon confronto – afferma il presidente di Fvm Veneto, Paolo Camerotto – che affronta importanti argomenti e fornisce alcuni indirizzi per l’applicazione del nuovo contratto. Ma il lavoro concluso oggi non esaurisce i temi che dovranno costituire un indirizzo di riferimento nella contrattazione decentrata. Sarà importante ora definire linee guida regionali anche per gli aspetti che disciplinano piani di lavoro, orari, pronte disponibilità, fabbisogni e impiego dei dipendenti. A questo scopo sarà istituito un gruppo di lavoro che si occuperà della revisione della Dgr 245-2017, provvedimento che individuava i parametri organizzativi minimi relativi alla dirigenza medica in funzione della garanzia dei livelli assistenziali”.
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Nella foto sotto un momento del confronto