Bruxelles (Belgio) – Il parlamento europeo ha dato il via libera alla riforma delle regole Ue sui prodotti a indicazione geografica, con 520 voti a favore, 19 contrari e 64 astenuti. Complessivamente si tratta di 3.500 prodotti registrati per un giro d’affari di 80 miliardi. Per l’Italia, che conta su 880 Dop e Igp, il fatturato generato è pari a 20 miliardi di euro, con l’export che vale il 50%.
Nell’ottica di un nuovo sviluppo e potenziamento del comparto, Bruxelles ha avviato una revisione delle regole, con l’Italia che ha svolto un ruolo di primo piano grazie a Paolo De Castro (Pd), relatore del progetto di riforma all’Europarlamento: “Le nuove norme che dopo l’ultimo disco verde del Consiglio entreranno in vigore nella prima metà di aprile, faranno evolvere un sistema senza eguali al mondo, capace di generare valore senza investire risorse pubbliche. Le principali novità sono il rafforzamento dei poteri dei consorzi di tutela, veri motori dello sviluppo di Dop e Igp ma anche la lotta alle pratiche svalorizzanti, la promozione del turismo ad indicazione geografica, la rafforzata tutela dalle contraffazioni a livello internazionale, online e nel sistema dei domini internet (che potranno essere geolocalizzati e sospesi). Il sistema della qualità sarà tutelato anche nei casi in cui i prodotti Dop e Igp vengono utilizzati come ingredienti di altri prodotti alimentari”, dichiara De Castro. “Abbiamo eliminato le falle che consentivano di sfruttare indebitamente la reputazione delle Ig“, aggiunge, “come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o del Prosek made in Croazia”.
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