Con una delibera di giunta la Regione ha stabilito i compensi orari per i professionisti non assunti ma che prestano servizio in quanto soci o dipendenti di cooperative e aziende esterne. L’assessora Lanzarin: «E’ una soluzione di emergenza. La strada maestra resta l’assunzione diretta». Le reazioni non si sono fatte attendere.
«Il sistema risparmio sulla sanità pubblica, avviato da anni dalle Regioni, si sta rivoltando contro le Regioni stesse» dice Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia e segretario Cimo. Per Leoni la delibera regionale che fissa un tetto ai liberi professionisti che operano nelle aziende ospedaliere è un potenziale boomerang.
«Per risparmiare le Regioni vogliono saltare le cooperative che reclutano i sanitari e trattavano con le aziende sanitarie sui prezzi delle prestazioni. Di fatto vogliono quindi ridurre gli importi e pagare direttamente i medici, ma dovranno però trovare professionisti qualificati che rispondano ai loro bandi e siano disposti a essere pagati meno». Eventualità per Leoni difficile dato che la delibera dell’assessora Manuela Lanzarin che mette un tetto ai compensi dei cosiddetti gettonisti, vale solo per il Veneto e i medici possono decidere di spostarsi e andare fuori dalla Regione dove magari vengono pagati di più.
“Questo è un tema talmente vasto e importante che non può essere risolto alla spicciolata dalle singole regioni., serve una normativa nazionale che impedisca le esternalizzazioni – dice per parte sua Sonia Todesco della Cgil Fp – e insieme serve lo sblocco del tetto di spesa per l’assunzione del personale”.
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 106 del 12 febbraio 2024