Sottoscritto definitivamente il rinnovo del contratto 2019-2021 per circa 135 mila tra dirigenti medici e sanitari del Ssn. Gli arretrati ammontano a circa 10 mila euro lordi mentre gli aumenti si aggirano sui 250 euro lordi mensili. “Chiudere un contratto per 135.000 lavoratori è sempre un fatto importante e positivo. Ma questo resta un contratto vecchio di tre anni che paga solo oggi e inadeguatamente il lavoro estenuante sostenuto durante la pandemia da medici e sanitari. Le questioni che pendono irrisolte sulla sanità pubblica e sul diritto alla salute dei cittadini sono ancora tutte critiche e urgenti. Saremo vigili e determinati nel difendere la sanità pubblica e nel verificare la disponibilità del governo di chiudere entro l’anno il contratto del personale sanitario per il triennio 2022-2024. Il disagio negli ospedali e nei servizi non diminuirà di intensità senza altri opportuni investimenti. La vertenza sulla sanità pubblica solidaristica e universalistica non finisce qui” dichiara il Presidente FVM, Aldo Grasselli.
Arriva la firma definitiva sul contratto dei dirigenti medici e sanitari 209-2021. Dopo la preintesa di settembre e l’ok degli organi di controllo l’Aran e i sindacati oggi hanno sigillato l’accordo per circa 135 mila professionisti. Gli arretrati ammontano a circa 11 mila euro lordi mentre gli aumenti si aggirano sui 250 euro lordi mensili e probabilmente saranno erogati a febbraio.
La versione definitiva del contratto presenta alcune modifiche, ad alcuni articoli precedentemente negoziati con i sindacati e previsti nel testo firmato lo scorso 28 settembre. Modifiche che vanno al di là della verifica della compatibilità delle spese previste con le risorse disponibili svolta dal Ministero dell’Economia e della Finanza e che sono state deliberate dal Consiglio dei Ministri.
Il nuovo contratto regola i principali istituti contrattuali, molti dei quali adeguati ai numerosi interventi legislativi che si sono susseguiti negli ultimi anni. In particolare, è stata riformulata in modo completo la parte che riguarda le relazioni sindacali, ponendo particolare attenzione sulla tematica dell’informazione, sia preventiva sia consuntiva, nonché sulle materie di confronto (aziendale e regionale), ampliate su pronta disponibilità e guardia, alla riduzione del rischio clinico, alle misure concernenti la salute e sicurezza del lavoro.
Si è proceduto, anche alla luce delle attuali condizioni del Servizio sanitario nazionale, con la riscrittura dell’orario di lavoro, nonché degli istituti peculiari dell’area in questione, quali il servizio di guardia e il servizio di pronta disponibilità. Il sistema degli incarichi dirigenziali, già delineato nella precedente tornata contrattuale, è stato oggetto di specifici aggiornamenti finalizzati a garantire un incarico a tutti i dirigenti, rendendo maggiormente esigibile anche il predetto istituto contrattuale. Miglioramenti significativi sono contenuti nella riscrittura del periodo di prova, del meccanismo delle sostituzioni nel caso di assenza, impedimento, malattia o cessazione del titolare dell’incarico. Sono state poi ampliate alcune tutele, ad esempio quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze, sia giornaliere che orarie.
È stata introdotta per la prima volta una nuova indennità di specificità sanitaria per i profili diversi da quello medico e veterinario, finalizzata al progressivo allineamento alla indennità già in godimento per medici e veterinari.
Nel testo ha trovato spazio, anche per la presente area, la disciplina del lavoro agile e del lavoro da remoto nonché l’assunzione dei dirigenti specializzandi a tempo determinato ai sensi della Legge 30.12.2018, n. 145 definendo gli istituti contrattuali a loro applicabili, tenuto conto della tipologia di prestazioni erogate e le precipue caratteristiche del personale dirigenziale coinvolto.
Il contratto 2019-2021 si qualifica, fra l’altro, per l’attenzione riservata alla specialità di questa dirigenza, che si è manifestata in modo forte nella maggior tutela nei confronti del dirigente relativamente alle condizioni di lavoro e alla valorizzazione della carriera attraverso l’obbligo di attribuzione degli incarichi, alla introduzione di un diritto che riconosce le ore lavorate in più e l’obbligo al loro recupero.
Sotto il profilo economico, il contratto riconosce incrementi a regime del 4.5%, corrispondenti a un beneficio medio complessivo di circa 290 euro/mese, distribuito in maggior parte sulla componente fondamentale del trattamento economico; ad esse vanno sommate risorse individuate da specifiche disposizioni di legge quali ad esempio le risorse per l’esclusività e quelle relative all’art. 1, commi 435 e 435-bis della Legge 205/2017. Per quanto riguarda gli arretrati, spettanti al 31.12.2023, essi ammontano al circa 10.700 euro.
Sono stati incrementati i valori dell’indennità di specificità medico veterinaria, la parte fissa della retribuzione di posizione, la clausola di garanzia, l’UPG. Inoltre sono state introdotte le nuove indennità di pronto soccorso e di specificità sanitaria, in precedenza non previste.
Per quanto attiene i fondi aziendali il contratto mantiene la struttura del sistema esistente perfezionandolo anche alla luce del debito informativo richiesto alle aziende
Aumenti e arretrati potrebbero arrivare a febbraio, più sicuramente a marzo
Si apre adesso il rilevante capitolo della contrattazione integrativa in tutte le aziende sanitarie del SSN, necessaria a rendere operative molte delle innovazioni introdotte nel CCNL, che altrimenti rischiano di rimanere lettera morta.
Anaao Assomed e Cimo-Fesmed: “Firmiamo un buon contratto nonostante alcune modifiche introdotte anche da “manine” conosciute” Cgil Medici: “Ora subito via alla contrattazione nelle Aziende ed al rinnovo del triennio 22/24″ Fvm: “Fatto positivo ma resta un contratto vecchio di tre anni” Aupi: “Adesso subito discussione per rinnovo 22-24”