Il Consiglio Agrifish di oggi, 23 gennaio, a Bruxelles, sarà il palcoscenico di una dichiarazione di posizione netta e determinata da parte dell’Italia e di un gruppo di paesi europei uniti nella medesima causa: la totale contrarietà alla produzione e commercializzazione della carne “coltivata” in UE.
La Posizione del Masaf
Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha ribadito con fermezza la posizione del governo italiano: “Leggo su un quotidiano vaneggiamenti rispetto a una presunta differenza tra la posizione del nostro Governo in Italia e in Europa sulla carne sintetica. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha una sola posizione sul tema ed è la totale contrarietà a questi prodotti“.
Il ministro chiarisce come la posizione sia supportata anche dalla recente approvazione della legge 1° dicembre 2023 n.172 che, come da lui specificato, “trae il suo naturale presupposto nel principio di precauzione“.
“Proprio su nostra richiesta – aggiunge -, insieme al collega austriaco Norbert Totschnigal e a quello francese Marc Fesneau, è stato presentato un documento, non un ‘paper’, che pone alcune domande che, sulla base di dati scientifici, smentiranno i sostenitori di prodotti realizzati in laboratorio. Al prossimo Agrifish, martedì a Bruxelles, chiederemo una discussione per proporre un percorso che garantisca la salute, le produzioni e il nostro modello culturale“.
“Insieme ai colleghi europei che hanno con me firmato il documento, spiegheremo le ragioni che ci hanno spinto a presentarlo e quale scopo ci prefiggiamo. Come al solito, le fandonie dei propagandisti di mestiere e dei mistificatori seriali verranno smentite dai fatti. Del resto, erano gli stessi che annunciavano passi indietro sulla legge cofirmata con il collega Schillaci e che, invece, è stata puntualmente approvata“, conclude il ministro Lollobrigida.
Il documento è stato firmato da ben 12 Paesi, tra cui Austria, Francia, Italia, Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia.
Nel testo, che domanda alla Commissione di avviare una consultazione pubblica autentica e completa sui prodotti a base cellulare, vengono sollevate una serie di preoccupazioni:
- Dal punto di vista etico, si evidenzia che la carne coltivata è prodotta utilizzando cellule staminali animali, che sono ottenute da animali vivi.
- Dal punto di vista sanitario, si sottolinea che la carne coltivata può presentare rischi per la salute dei consumatori, in quanto non è ancora stata adeguatamente testata.
- Dal punto di vista economico, si teme che la carne coltivata possa portare alla creazione di monopoli nella produzione alimentare, con il rischio di dipendenze lungo la catena alimentare.
- Dal punto di vista ambientale, si evidenzia che la produzione di carne coltivata richiede un consumo di energia molto elevato, con conseguenti emissioni di gas serra.
La posizione è evidentemente sostenuta e condivisa anche da Coldiretti, che ha reso noto in un comunicato il suo apprezzamento per l’iniziativa. “La crescente diffidenza conferma la necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologie con molte incognite che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda,” ha dichiarato Prandini.
Masaf e Coldiretti ritengono dunque, in parole brevissime, che la carne coltivata sia una tecnologia per diverse ragioni potenzialmente pericolosa e comunque non sostenibile, e che come già previsto per l’Italia dovrebbe essere vietata anche in Europa.
La netta presa di posizione del Governo è destinata a suscitare un forte dibattito, ora anche al livello europeo, considerando che la carne coltivata è una tecnologia innovativa che potrebbe avere un impatto significativo sull’economia dei paesi UE.