La Provincia Autonoma di Bolzano ha deciso di utilizzare il test del Dna per contrastare la presenza di escrementi di cani nelle strade. Tutti i cani del territorio dovranno essere sottoposti a un tampone, i cui risultati verranno inseriti in un database. Grazie a queste informazioni, le autorità potranno trovare i trasgressori e applicare le sanzioni. La vicenda ha suscitato molte polemiche, poiché l’operazione è ritenuta troppo costosa e poco incisiva.
La vicenda
I proprietari di cani di Bolzano devono sottoporre i propri animali domestici al test del Dna. La Provincia Autonoma ha infatti deciso di creare un database con il Dna di tutti i cani – oltre 40.000 – residenti sul proprio territorio. I risultati dei tampone verranno quindi inseriti in un database a cui la polizia potrà poi fare riferimento nella ricerca dei proprietari colpevoli.
Una volta che il database di registrazione del Dna dei cani sarà attivo e funzionante, gli spazzini e i funzionari sanitari di Bolzano potranno raccogliere le feci abbandonate, sottoporle a test genetici e quindi rintracciare i proprietari che dovranno affrontare multe da 50 a 500 euro. Qualsiasi proprietario che rifiuti il ??profilo genetico del proprio cane rischia una multa da 292 a 1.048 euro.
La registrazione diventerà obbligatoria a partire dalla fine di marzo. Per il momento sembra che vi abbiamo aderito solo in 5.000. I proprietari dovranno sottoporre i propri cani a un esame del sangue, da effettuare nei canili comunali o negli ambulatori veterinari, per un costo che va dai 65 agli oltre 100 euro. Non è stata reso pubblico il costo del progetto, ma si stima che le spese di rilevamento e amministrazione saranno coperte dalle multe.
Arnold Schuler, consigliere provinciale, ha dichiarato che il database è “ancora in fase di implementazione”, aggiungendo però che sono stati reperiti molti medici veterinari per effettuare i test. “In questo modo rendiamo più semplice per tutti la registrazione del proprio animale domestico” ha commentato. Il database verrà utilizzato anche per identificare i cani uccisi in incidenti stradali o che hanno attaccato altri animali o persone. Nonostante le critiche ricevute, pare che altre regioni italiane si stiano ispirando all’iniziativa.
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