L’assessore lombardo all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, commenta le indagini sui prodotti importanti dalla Cina e risultati positivi alla psa-peste suina africana
Nell’udienza tenutasi martedì a Roma, in Commissione agricoltura della Camera, il commissario straordinario del Governo per il contrasto alla peste suina africana (psa), Vincenzo Caputo, ha dato notizia dell’accertamento, a partire dall’Asl di Napoli, di 11 positività alla psa in 22 campioni di barrette con prodotti disidratati dichiarati vegetali ma contenenti carne suina, evidenziando il rischio che proprio i residui di questi alimenti, sottoforma di rifiuti, abbiano trasmesso ai cinghiali il virus della peste suina.
“L’Italia – continua l’assessore Beduschi – non può più accettare mancanza di reciprocità su ogni cosa, a partire dai controlli su merci in arrivo da paesi non trasparenti e per fortuna oggi c’è una politica diversa che ha coraggio di cercare e denunciare questi fatti. Mentre il cibo italiano e lombardo è il più controllato d’Europa e sottoposto a regole rigidissime, in ogni ambito importiamo merci prodotte senza analoghe attenzioni. Così – prosegue – si scopre che basta manomettere un’etichetta tradotta dal cinese per causare danni a una filiera che vale miliardi di euro e che in Lombardia dalla scorsa estate ha corso un rischio gravissimo con l’ingresso del virus negli allevamenti della provincia di Pavia”.