Repubblica, È pronto il decreto ministeriale che toglie 29,5 milioni a “Previdenza Italia” per darli ad Assoprevidenza. Risorse pubbliche che passano da un “Comitato” terzo voluto dal Parlamento nel 2011 a un’associazione privata che raggruppa solo una parte dei fondi previdenziali italiani. Scopo: promuovere la previdenza complementare e incanalare il risparmio previdenziale verso l’economia reale, in particolare le piccole e medie aziende. Parliamo di 309 miliardi, il 16% del Pil, tra casse e fondi.
L’emendamento al decreto Pa 2, passato con il «favore delle tenebre » — per citare la premier Meloni — a fine luglio grazie a uno strano blitz notturno concordato da FdI e Italia Viva (firmatari D’Alessio, Rosati e Boschi) e poi avallato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, è legge. Ma a Palazzo Chigi le critiche arrivate in questi mesi dai sindacati e dal Pd («Colpo di mano del governo ») sembrano aver fatto breccia. Visto che la premier Meloni starebbe pensando di tornare indietro e fermare «lo scippo», com’è definito dai critici, nel decreto Milleproroghe di fine anno.
A quanto si legge nella bozza di decreto — preparata di concerto dai dicasteri dell’Economia e del Lavoro — ad Assoprevidenza andrebbero subito le prime due annualità da 2,5 milioni ciascuna relative al 2023 e al 2024. Il totale delle risorse pari a 29,5 milioni verrebbe distribuito negli anni, ma è stato già stanziato dal governo Conte II nel 2019, dopoun lungo immobilismo seguito alla costituzione di “Previdenza Italia” il 21 febbraio 2011 con una risoluzione votata dalla commissione lavoro della Camera. Il presidente onorario del Comitato Silvano Moffa, ex Msi ed ex An, ne avrebbe parlato direttamente con la premier, chiedendo diripristinarlo.
La sua richiesta non sarebbe passata inosservata. E la retromarcia potrebbe prendere forma a stretto giro. Anche se tecnicamente vorrebbe dire prorogare “Previdenza Italia” cancellando contestualmente il blitz estivo e dunque il passaggio di risorse ad Assoprevidenza che però già si prepara a gestirle. Il suo presidente Sergio Corbello ha dichiarato a settembre che «per coinvolgere tutti gli attori del settore sarà creato un veicolo non profit con una governance separata e un proprio bilancio certificato». E si è detto «onorato dell’importante riconoscimento attribuito dal Parlamento al lavoro svolto in 35 anni da Assoprevidenza, centro tecnico senza alcuna finalità di lucro e senza nessuna volontà di rappresentare il settore».
Ma è quello che potrebbe accadere, invece. Assofondipensione, altra associazione che rappresenta 34 fondi negoziali con un patrimonio di oltre 64 miliardi, ha già avuto modo di chiedere a governo e Parlamento di «cancellare» la norma. Il vicepresidente di “Previdenza Italia” Gianfranco Verzaro ha scritto anche al presidente della Camera oltre che al presidente della Repubblica. Il Quirinale aveva già fermato una volta l’emendamento quando era stato presentato nel decreto Bollette. Ma nulla ha potuto contro il blitz notturno al decreto 34 sulla Pubblica amministrazione. Il testo è passato in poche ore dalla Camera al Senato, dove è stato ratificato senza discussione. In attesa del Milleproroghe.