I PFAS, per le loro caratteristiche tensioattive si concentrano all’interfaccia tra acqua ed aria, e la schiuma di mare presente sulla battigia ne risulta particolarmente arricchita. Da un monitoraggio ambientale condotto sulle spiagge olandesi e belghe, sono state misurate concentrazioni di PFAS nella “spuma di mare” che, se ingerita accidentalmente da bambini o da animali da affezione, comporta una maggiore esposizione ai PFAS nelle persone, che mediamente risultano già sovraesposte attraverso il consumo alimentare di acqua e alimenti.
Il governo dei Paesi Bassi ha emanato l’avviso ai cittadini di impedire ai bambini e agli animali domestici di deglutire la schiuma sulla battigia marina, dopo che uno studio ha dimostrato che nella schiuma erano concentrate le sostanze sper- e poli-fluoroalchiliche (PFAS), quale conseguenza delle loro proprietà tensioattive.
Dopo una ricerca condotta sulla schiuma delle coste belghe che ha evidenziato la presenza a concentrazioni elevate di PFAS – ampiamente utilizzati per le loro qualità impermeabili, ma difficili da distruggere – l’istituto di sanità pubblica e ambientale olandese RIVM ha misurato ad aprile la costa dello Zeeland e dell’Olanda settentrionale e meridionale ad agosto 2023.
Si è scoperto che, sebbene non così marcate come le “concentrazioni molto elevate” scoperte dall’Istituto fiammingo per la ricerca tecnologica in un campione proveniente dalla località belga di Knokke, la schiuma del mare nelle famose località olandesi tra cui Egmond, Katwijk, Scheveningen, Texel e Zandvoort aveva livelli di PFAS paragonabili a quelli del Belgio.
Le sostanze chimiche sintetiche PFAS sono state collegate a effetti tossici sul sistema immunitario umano, su alcuni tumori, su problemi di fertilità e rischi per la fauna selvatica.
“È sensato farsi una doccia dopo il bagno, lavarsi le mani prima di mangiare e non lasciare che i bambini e gli animali domestici deglutiscano la schiuma del mare”, ha detto martedì il ministro per la gestione delle acque, Mark Harbers, in una conferenza parlamentare. “Il RIVM ha stabilito in precedenza che le persone nei Paesi Bassi sono già troppo esposte ai PFAS. I principali contributi all’esposizione provengono dal cibo e dall’acqua potabile. Ogni percorso attraverso il quale le persone risultino maggiormente esposte ai PFAS è indesiderabile, inclusa la schiuma del mare”.
Ha affermato che non sono necessarie misure per quanto riguarda il nuoto in mare poiché i livelli nell’acqua sono “molto più bassi”. Il RIVM ha affermato in un comunicato stampa che non è chiaro cosa significhi la presenza di sostanze chimiche nella schiuma “per la salute di… nuotatori, surfisti o persone che camminano sulla spiaggia” a causa della mancanza di dati sull’esposizione e sui livelli di rischio accettabili.
Secondo lo studio olandese, che ha misurato la schiuma laddove disponibile, “nella schiuma del mare olandese sono presenti tanti PFAS, se non più, di quelli misurati nella schiuma del mare fiammingo, con l’eccezione di un campione di Knokke in cui sono state trovate concentrazioni di PFAS molto elevate”.
I PFAS sono utilizzati in tutto, dagli indumenti impermeabili e cosmetici alla schiuma antincendio e alle scatole per pizza. Alcuni sono vietati, ma ci sono preoccupazioni sui livelli ambientali perché i legami carbonio-fluoro che rendono le sostanze chimiche così utili resistono anche alla degradazione. Il mese scorso, è stato rivelato che 17 delle 18 società idriche inglesi li hanno trovati nelle fonti di acqua potabile, incluso il PFOS, a 18 volte il limite per l’acqua potabile.
L’anno scorso, osserva il RIVM, il governo olandese ha inasprito i limiti per l’acqua potabile per i PFAS dopo che si è scoperto che erano “più pericolosi per la salute di quanto si pensasse in precedenza”.
Le Fiandre consigliano di non giocare con la schiuma del mare, di non ingerirla e di lavarsi dopo una giornata in spiaggia. L’UE sta prendendo in considerazione restrizioni su larga scala sui PFAS.
Per chi ne volesse sapere di più:
PFAS in zeeschuim in Nederland
PFAS in zeewater en zeeschuim RAPPORT
a cura della redazione del Sivemp Veneto
20 dicembre 2023