Covid, torna l’obbligo di mascherina negli ospedali e nelle case di riposo. La Regione richiama i dg e li allerta sulle nuove polmoniti dei bambini in arrivo dalla Cina
Numeri in salita
Al momento a preoccupare maggiormente è la ripresa del Covid-19 che nell’ultima settimana vede le sette province del Veneto tra le prime dodici più colpite d’Italia. Vicenza è terza, Treviso quarta, Padova quinta, Venezia sesta e Rovigo settima. Poi vengono Belluno, decima, e Verona, dodicesima. Il risultato è che il Veneto è la seconda regione per nuovi casi, dietro la Lombardia: il ministero della Salute segnala fra il 30 novembre e il 6 dicembre 10.705 contagi, contro gli 8.842 della settimana precedente (+21%), il raddoppio dei decessi da 26 a 51 e un tasso di positività salito dal 17,8% al 21,6%. L’ultimo report di Azienda Zero mostra le curve del contagio in ascesa in tutte le fasce d’età, con la classe 45-64 anni più bersagliata, soprattutto le donne. Colpiti pure i sanitari, 844 nell’ultima settimana. Ma a destare più ansia è l’escalation dei ricoveri, che ormai superano i duemila. Il 5 dicembre erano già 1893 in area non critica e 62 in Terapia intensiva.
Torna la mascherina nelle aziende sanitarie
Massimo Annicchiarico, direttore generale della Sanità regionale, con una nota ha richiamato i colleghi ai vertici delle aziende sanitarie all’obbligo di mascherina per dipendenti, visitatori e pazienti di ospedali, strutture socio-assistenziali e sociosanitarie, Rsa, Lungodegenze, Hospice, Riabilitazioni e case di riposo. Diktat da rispettare non solo in reparti, ambulatori e aree di degenza, nelle quali «si ritiene di valutare l’opportunità di utilizzo della mascherina FFP2», ma anche negli spazi comuni al chiuso, come corridoi, ascensori, sale d’attesa. Annicchiarico richiama pure al rispetto di misure quali l’igiene delle mani, la corretta gestione dei soggetti sintomatici e l’isolamento dei positivi al Sars-Cov2
Michela Nicolussi Moro – Il Corriere del Veneto