Un invito che qualcuno sembra aver raccolto e altri no come mostrano i dati al 1 novembre raccolti dal ministero della Salute che nei prossimi giorni attiverà una piattaforma sul suo sito e soprattutto prepara una circolare da inviare alle Regioni per raccomandarsi a non perdere più tempo: la Lombardia a esempio ha cominciato a vaccinare a inizio ottobre e oggi conta quasi 102mila lombardi vaccinati, seguono poi l’Emilia con 38.856 dosi somministrate, la Toscana con 35.276 vaccinati e il Piemonte con 14.437. Sotto la quota di 10mila invece ci sono tutte le altre Regioni e cioè Puglia (9.994), Lazio (8.320), Veneto (7.432), Bolzano (7.410), Friuli (7.227), Marche (6.194), Liguria (5.124), Campania (4.339), Sardegna (2.418), Valle d’Aosta (2.100) e Trento (2.056). Addirittura sotto quota mille tre Regioni e cioè Umbria (873), Molise (391) e Calabria (324). A quota zero (anche se qui potrebbero non essere stati inviati i dati al ministero) Sicilia, Abruzzo e Basilicata.
Certo a pesare sull’andamento della prima campagna vaccinale contro il Covid dopo l’emergenza è anche la cosiddetta «esitazione vaccinale», la ritrosia cioè degli italiani a vaccinarsi ancora dopo tre anni di pandemia. Ma non è così per molti pazienti, soprattutto per quelli più a esposti al rischio di malattie gravi (il Covid a ottobre ha fatto registrare 200 morti a settimana in media): in particolare i super fragili che soffrono di patologie gravi – sono almeno 2,5 milioni – e i 4,5 milioni di over 80. A loro soprattutto è rivolta la campagna vaccinale del Covid, ma anche quella per l’influenza che nonostante potesse viaggiare parallelamente in molte Regioni è partita prima e in modo più capillare tanto da aver raggiunto già 2,2 milioni di italiani: un’occasione persa questa visto che il ministero della Salute aveva ribadito la possibilità di fare la doppia vaccinazione insieme (influenza e Covid) in una sola seduta.
A pesare sul flop delle somministrazioni dei vaccini Covid è stata anche la scelta di alcune Regioni di non attivare subito il canale delle farmacie, spesso il più comodo per i cittadini: come nel Lazio, dove a Roma per giorni sulla piattaforma è stato impossibile prenotare un posto libero.