L’allarme arriva dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che, in base alle previsioni Istat, prevede un 2012 più difficile dell’anno che si conclude: “Aumenti insostenibili che condizioneranno lo stile di vita”
ROMA – Se il 2011 è sembrato un anno difficile per le famiglie italiane, i cui conti sono stati messi a dura prova dall’aumento dell’Iva, dal prezzo dei carburanti alle stelle e dall’incremento delle tariffe, il 2012 si preannuncia, secondo le associazioni dei consumatori, ancora peggio.
Stando ai dati raccolti dall’Onf (Osservatorio Nazionale Federconsumatori), gli aumenti di prezzi e tariffe toccheranno quota +2.103 euro a famiglia, “quasi la metà di quanto una famiglia media spende per la spesa alimentare in un anno in base ai dati Istat”: saranno “aumenti insostenibili che determineranno pesantissime ricadute sullo stile di vita delle famiglie e sull’intera economia, che dovrà continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi”.
Per Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef: “È ora di puntare sul rilancio: ripresa della domanda di mercato, liberalizzazioni e investimenti per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico. Questi dovranno essere i “buoni propositi” del Governo per l’anno nuovo.”
Ma quali sono le voci che peseranno di più sulle tasche degli Italiani? Secondo le previsioni Istat, ogni famiglia dovrà affrontare una spesa del 7% in più per acquistare beni alimentari (392 euro), mentre muoversi in treno costerà 81 euro in più. Chi si muove con i mezzi pubblici sarà costretto a pagare il 28-30% in più
(48 euro), mentre per servizi bancari, mutui e bolli la spesa crescerà di 93 euro. I carburanti, il cui costo è in costante crescita, peseranno per 192 euro e altri 192 euro si dovranno pagare per i derivati del petrolio, plastica e prodotti per la casa. Crescono del 6% anche l’assicurazione auto (78 euro) e del 3% le tariffe autostradali (53 euro).
Più salate le bollette di gas, luce, acqua e rifiuti, che aumentano rispettivamente dell’11,12, 5/ 6 e 9/10%, facendo uscire dal portafoglio familiare 260 euro complessivi. Anche scaldarsi costerà di più (+12%, pari a 195 euro) e la crescita dell’Iva sottrarrà dalle tasche altri 93 euro.
Le ultime due stangate arrivano dalle addizionali regionali, che peseranno per altri 90 euro e dall’Imu prima casa, che preleverà ben 405 euro.
Il totale risulta, appunto, di 2103 euro.
Repubblica.it – 30 dicembre 2011