La lettura del testo del decreto legge “Salva Italia” passato all’esame del Senato ha riservato l’ennesima beffa per medici, dirigenti sanitari e dipendenti pubblici: lo sconto di pena, ovvero la riduzione da 6 a 3 anni di lavoro obbligato per andare in pensione della classe 1952 è solo per i dipendenti privati.
E’ questo il commento del Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, Costantino Troise.
È l’ennesima discriminazione del lavoro pubblico: un medico o un infermiere che svolge lavoro a turni, notturno e festivo, che ha mansioni delicate anche per la sicurezza dei cittadini, usuranti di sala operatoria, di rianimazione ed urgenza, deve restare fino a 66 anni. Lo sconto, invece, è riservato ai privati, non solo operai, ma anche impiegati di banche ed assicurazioni. E’ impossibile non comprendere come questa disparità di trattamento possa mettere a rischio la sicurezza delle cure.
La misura è veramente colma. E il peso più grave incombe sui giovani e precari che vedono allontanarsi drammaticamente i tempi di una sempre più difficile stabilizzazione. Nel settore pubblico, infatti, i posti non sono in funzione della produttività, ma contingentati dalle strutture sempre più limitate e occupate da pensionandi bloccati da questa iniqua riforma.
L’Anaao Assomed chiede correzioni immediate e fa appello al Parlamento perché elimini questa ennesima ingiustizia ai danni dei dipendenti della sanità pubblica.
Comunicato Anaao – 20 dicembre 2011