Interrogazione dei senatori Poretti, Perduca e Della Seta: «Questione di civiltà che interessa sempre più famiglie»
Il debutto di «Italo», il nuovo treno della Ntv di Luca di Montezemolo presentato come «il più moderno d’Europa» e che da gennaio coprirà alcune tratte ad alta velocità sull’asse Est-Ovest e su quello Nord-Sud, è stato accolto con entusiasmo per la ventata di concorrenza che porterà in un mercato fino ad oggi occupato dalla sola Trenitalia. Ma di questa concorrenza non si accorgeranno i proprietari di cani di media e grossa taglia che anche la nuova compagnia ha deciso di escludere dalle proprie carrozze. Mentre con Trenitalia sui convogli di classe Eurostar/Frecce possono viaggiare solo animali che stanno in trasportini di 70x30x50, su «Italo» potranno viaggiare anche cani leggermente più grandi a patto che una volta nel trasportino non pesino più di 10 kg. Una limitazione che di fatto equivale a quella delle Fs: già un cane non particolarmente grande come il maltese, per esempio, una volta posizionato nella gabbietta raggiunge facilmente il limite di peso stabilito.
L’INTERROGAZIONE – Una situazione, questa, che ha indotto i senatori del Pd Donatella Poretti, Marco Perduca e Roberto Della Seta a presentare un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico e dei Trasporti per sapere se il governo intenda fare qualcosa e intervenire per esercitare, quanto meno, un po’ di «moral suasion» sulle due società affinché vengano rivisti i regolamenti che, così come sono attualmente, impediscono di fatto la mobilità a chi si sposta con il cane sulle lunghe distanze (sui treni regionali i cani possono invece viaggiare, seppure nel vestibolo tra le carrozze e con esclusione della fascia oraria dei pendolari). E questo in base al criterio che il trasporto su rotaia è un servizio pubblico e non una questione di mercato (nell’interrogazione viene citata la posizione di Trenitalia riportata sul Corriere.it nei giorni scorsi, che parlava proprio di norma decisa per assecondare le richieste della clientela).
IL PRECEDENTE – Non è la prima volta che la questione viene posta all’attenzione del governo. Era già successo nel 2008, quando a seguito delle polemiche sulla presenza di insetti e parassiti nelle carrozze denunciata da diversi passeggeri le ferrovie ipotizzarono di vietare del tutto il trasporto di animali domestici, attribuendo a loro e non ad una pulizia insufficiente dei vagoni la responsabilità della comparsa di cimici e invertebrati vari. In quel caso toccò ad Altero Matteoli intervenire e fu lui a ricordare in aula al Senato che ogni anno erano oltre 150 mila gli animali che avevano viaggiato in treno. Il divieto assoluto rientrò e vennero stabilite le limitazioni ancora in vigore. Ora la questione passa nelle mani di Corrado Passera, che in questi giorni è alle prese con la manovra economica e difficilmente inserirà il trasporto di animali tra le priorità. Tuttavia il problema si è fatto più pressante proprio in questi giorni perché il nuovo orario invernale di Trenitalia, entrato in vigore l’11 dicembre, ha visto una forte riduzione degli Intercity e dei treni notte, che erano poi gli unici di quelli a lunga percorrenza in cui erano ammessi gli animali senza limitazioni di taglia. Di qui la nuova interrogazione parlamentare, che fa seguito all’inchiesta/denuncia condotta dall’Enpa all’inizio del mese.
«QUESTIONE DI CIVILTA’» – «Non è comprensibile la discriminazione dei cani più grandi rispetto a quelli più piccoli – scrivono i tre senatori al ministro – considerato che anche in altri Paesi europei è normale portare nei treni ad alta velocità cani di qualunque taglia». Non solo: «Le persone e le famiglie che hanno un cane sono sempre più numerose, considerando il quattrozampe come un componente della famiglia stessa. Lo portano con sè ovunque, ma il doverlo sottoporre a questi viaggi massacranti non favorisce certo l’uso del treno, a vantaggio dell’auto privata». Una situazione, dicono, in contrasto con gli obiettivi di promozione del mezzo pubblico con finalità anti-inquinamento. Senza contare, aggiungono, che le difficoltà nei trasporti possono essere un ulteriore ostacolo nell’organizzazione delle vacanze, con conseguente rischio di incentivare gli abbandoni estivi. «Sui treni si sono inventati il cinema, il wi-fi, la ristorazione, le sale riunioni – commenta la senatrice Poretti -. Possibile non aver pensato anche ai 150 mila animali che in passato viaggiavano regolarmente sui treni?. Il governo si faccia carico di una questione di civiltà che interessa sempre più famiglie italiane»