La Corte dei conti non molla. Torna sul tema del pareggio di bilancio in Costituzione e in sede consultiva, sezioni riunite, ribadisce la sua posizione.
Bene fa il Parlamento a introdurre nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio, ma non può che essere la Corte dei Conti il giudice preposto a promuovere giudizio di legittimità costituzionale per la violazione dell’obbligo di copertura finanziaria delle leggi.
II 29 novembre scorso, il presidente Luigi Giampaolino, aveva indirizzato una lettera al presidente della Camera, Gianfranco Fini, proprio in merito a! ddl costituzionale che era in discussione a Montecitorio, aveva sollecitato il Parlamento a prevedere questa possibilità, che però alla fine era sfumata.
Ieri, le Sezioni riunite della Corte dei conti, convocate in sede consultiva, hanno espresso un giudizio “sostanzialmente positivo” sulle disposizioni che si intendono introdurre in Costituzione ma hanno evidenziato “talune criticità” della nuova disciplina. E’ stato evidenziato come la “scelta di limitarsi ad istituire un organismo con un funzioni strumentali e di servizio a favore del Parlamento non soddisfi le regole dell’Unione Europea, che richiedono analisi affidabili eseguite da organismi dotati di specifica indipendenza ed autonomia funzionale”,
“Dubbi” sono stati, inoltre, espressi in ordine all’efficacia di “un’azione svolta da un soggetto al servizio del solo Parlamento nazionale e privo di una propria articolazione a rete presente su tutto il territorio nazionale”. Infine, appunto, “è stata evidenziata l’opportunità di dare effettività alle nuove regole estendendo la possibilità di accesso da parte della Corte dei Conti alla Corte costituzionale per violazione del principio di pareggio di bilancio”.
Roma, 14 dicembre (TMNews)