L’annuncio della chiusura ad oltranza (che potrebbe partire già dalla settimana prossima) in un comunicato della federazione.
“Prendiamo atto che il Governo non intende prendere in considerazione in alcun modo le proposte della categoria per attenuare l’impatto delle misure di liberalizzazione”.
Ecco il testo del comunicato di Federfarma:
“Le farmacie prendono atto con grande rammarico che il Governo non intende prendere in considerazione in alcun modo le proposte della categoria per attenuare l’impatto delle misure di liberalizzazione riguardanti il servizio farmaceutico. Mentre la stampa dà notizia del rinvio al 2013 delle liberalizzazioni per le tutte le attività economiche, neanche un minimo segnale di attenzione traspare per quanto riguarda le farmacie.
Perché? A chi giova tutto questo? Risulterebbe tuttora confermata la norma che consente la vendita dei medicinali di fascia C con ricetta medica nelle parafarmacie e nei supermercati e addirittura il Governo sembra voler eliminare il limite dei 15.000 abitanti al di sotto del quale, proprio per proteggere le piccole farmacie rurali, non sarebbe possibile vendere farmaci con ricetta fuori dalla farmacia. E questa sarebbe una manovra equa di sviluppo? Ma è possibile che nessuno si accorga che questa unica anomala ‘liberalizzazione’ urla di convenienza solo per alcuni?
A fronte della totale chiusura del Governo, che si accanisce contro le farmacie sbandierando la sola liberalizzazione della vendita di medicinali come panacea per lo sviluppo e la crescita del Paese, le farmacie sono costrette loro malgrado a una reazione molto pesante: la chiusura.
Le farmacie sono costrette a chiudere contro un Governo capace solo di tagliare e smantellare i servizi che funzionano, senza creare alcuna reale condizione di sviluppo e palesemente al di fuori di tutte le normative europee di settore.
Le farmacie rurali in moltissimi piccoli comuni rappresentano l’unico presidio sanitario sempre facilmente accessibile sul territorio e sono un punto di riferimento importante per la popolazione, soprattutto gli anziani, molto numerosi nei piccoli centri, dove altri servizi non sono presenti o funzionano con orari ridotti. Ma questo evidentemente non interessa il Governo.
Le farmacie, a questo punto, pretendono di essere convocate dal Governo per individuare soluzioni condivise e realmente utili alla popolazione”.
Quotidianosanita.it – 13 dicembre 2011