Le procedure per rinnovare il Patto della salute, in scadenza nel 2012, «sono già state avviate». Lo ha detto il ministro della Salute Renato Balduzzi, intervenendo al Question time alla Camera.
Formalmente non è ancora stato convocato un tavolo, ma il lavoro è già iniziato a livello tecnico, perchè, come aveva sottolineato anche ieri in commissioni Affari Sociali Balduzzi, il nuovo Patto è tra le priorità per il ministero insieme alla «manutenzione» del Servizio sanitario nazionale.
Balduzzi, rispondendo a una interrogazione di Laura Molteni (Lega Nord) ha annunciato anche che saranno avviate «tutte le iniziative necessarie per accelerare la conclusione degli accordi tra le Regioni ora in fase di definizione, previsti dal Patto per la salute 2010-2012 sulla mobilità sanitaria interregionale tra Regioni confinanti. Finora solo pochi raccordi di questo tipo sono stati raggiunti».
«Opererò – ha aggiunto – per prevenire comportamenti distorsivi nella mobilità sanitaria, indotti da differenze tariffarie e da diversi gradi di applicazione delle indicazioni di appropriatezza definite a livello nazionale».
«La mobilità sanitaria – ha spiegato Balduzzi – è un fenomeno che parte dalla necessità di assicurare la portabilità del diritto, cioè la possibilità di farsi curare anche in regioni diverse da quella di residenza: è un fatto positivo, ma bisogna evitare le distorsioni e favorire una competizione che sia svincolata da questioni di opportunità e opportunismi. Nuove prospettive saranno garantite in occasione dell’adozione del nuovo Patto per la salute, le cui procedure sono già state avviate».
«In sede di riparto annuale – ha ricordato Balduzzi – viene assicurato già, sulla base dei risultati del penultimo anno precedente, un anticipo alle Regioni in mobilità attiva, che è corrispondentemente sottratto alle Regioni in mobilità passiva».
E a proposito di riparti, il 2012 potrebbe essere «un anno di transizione» in cui si applicano «le migliori prassi degli ultimi anni» per il riparto del Fondo sanitario nazionale in attesa di elaborare i nuovi criteri, ha spiegato Balduzzi . . «Dobbiamo scervellarci ora – si chiede Balduzzi – o conviene guardare in prospettiva» all’entrata in vigore delle «nuove regole» date dal federalismo per il 2013 e usare il 2012 come «anno di transizione?»
Sole sanita – 7 dicembre 2011