«Cercheremo di rimodulare il sistema dei ticket d’intesa con le Regioni per seguire criteri di maggiore equità e trasparenza con il riconoscimento del reddito familiare, della numerosità dei figli».
Lo ha dichiarato ieri sera il ministro della Salute Renato Balduzzi intervenendo alla trasmissione televisa “Otto e mezzo” su La7. «È una delle prime questioni del nostro lavoro», ha detto.
E parlando della manovra e delle sue ricadute sulla sanità, il ministro ha sottolineato che se è vero che sono richiesti interventi nel settore: «non è una nostra scelta politica ma una conseguenza di ciò che ci siamo trovati ad affrontare. L’obiettivo è di inserire la problematica dentro un Patto per la salute cioè in un sistema condiviso con le Regioni. Cercheremo di rimodulare il sistema nel senso di seguire quei criteri di equità e trasparenza e ritornare a stabilire un rapporto con queste spese che sia coerente con situazione reddituale familiare».
Balduzzi ha proseguito affermando che «nel sistema sanitario, la scommessa si vince attraverso una corretta organizzazione dei diversi fattori: umani, strutturali e finanziari. Non è necessario immaginare tagli alla Sanità, come indicazione politica complessiva, se si riesce a combinare i vari fattori in modo virtuoso».
«Probabilmente – ha aggiunto – dentro alcune situazioni regionali questa combinazione virtuosa, venendo da un passato più difficile, richiederà anche tagli, ma non è questa l’indicazione complessiva».
E ha concluso: «Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Toscana sono le Regioni che hanno dato una migliore dimostrazione di saper riuscire a stare dentro il sistema, riuscendo a mettere insieme risorse e prestazioni dei servizi, senza dover ricorrere alla scelta di emergenza dei tagli, che dipende sempre da una carenza precedente di programmazione. Perchè si taglia se non si è programmato bene».
Il ministro ha poi affrontato alcuni temi all’ordine del giorno al di la delle manovre. Per l’influenza di quest’anno «c’è una situazione ordinaria di attenzione come sempre – ha detto – non ci sono allo stato elementi di allarme. Se ci fossero il ministero eserciterà come ha sempre fatto il criterio della trasparenza e del parlare vero. Comunque i vaccini ci sono».
E ancora, la corruzione in sanità «va colpita senza se e senza ma». Il ministro ha sottolineato anche che «preoccupa allo stesso modo anche l’incapacità di mettere insieme i fattori organizzativi». I fenomeni di corruzione in sanità – ha continuato – colpiscono di più per due ragioni: la prima perchè la sanità è indubbiamente un investimento importante dove girano molti soldi, ci sono strumenti che costano molto, ci sono decisioni prese anche in modo molto decentrato che hanno un effetto finanziario molto forte e la seconda ragione è che appunto si tratta di sanità, di salute».
Sanita.ilsole24ore.com – 24 novembre 2011