La proposta di modificare le norme sui licenziamenti contenuta nella lettera dell’Italia a Bruxelles potrebbe essere la base per una nuova alleanza tra i sindacati.
Dopo lo strappo di due anni fa sui contratti e sulla vertenza Fiat, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti potrebbero ricucire i rapporti e formare un rinnovato fronte comune contro il Governo che potrebbe portare a uno sciopero generale unitario. «L’unico da licenziare è Berlusconi», ha detto la leader della Cgil che oggi a Roma ha radunato in piazza del Popolo i pensionati della sua organizzazione. «Il Governo cambi registro o proclameremo lo sciopero generale», le ha fatto eco il numero uno della Uil da piazza Santi Apostoli, dove ha manifestato con gli statali per chiedere migliori condizioni di lavoro e tagli ai costi della politica. «La questione dei licenziamenti crea solo casino», ha tagliato contro Raffaele Bonanni, secondo il quale «si deve riorganizzare il mercato del lavoro per renderlo più fluido e per incentivare le assunzioni dei giovani». «La vicenda dei licenziamenti – ha aggiunto – è una vera e propria provocazione ideologica» e le misure contenute nella lettera all’Ue non costituiscono «di certo una leva per lo sviluppo».
I segretari generali hanno ribadito oggi il no pronunciato ieri contro il progetto di facilitare i licenziamenti. Se la Camusso ha respinto la proposta del Governo di attivare un tavolo di confronto («Non è necessario perchè questo tema non è da discutere. Il problema è dare continuità all’occupazione», ha spiegato), Angeletti ha auspicato l’apertura «di una stagione nuova, la stagione del cambiamento e del riscatto» in difesa del lavoro «e contro la casta». Secondo Bonanni, invece, le proposte dell’esecutivo rischiano «di sfasciare la coesione sociale che è il bene più importante che il Paese deve conservare».
repubblica.it – 28 ottobre 2011