Consentire alla Corte dei conti «l’accesso in via principale (e non soltanto in via incidentale) alla Corte costituzionale per tutte le questioni inerenti alle statuizioni dell’art.81 e che tale principio sia recepito direttamente dal testo costituzionale attraverso un’integrazione dello stesso articolo».
Ha sottolineare questa esigenza è stato il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino durante l’audizione presso le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera sui progetti dei legge costituzionale che mirano a introdurre nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio. Principio che «appare opportuno» a Giampaolino «per rispondere a imprescindibili esigenze di tempestività e completezza».
«Punto nodale per l’effettiva realizzazione del principio dell’equilibrio dei conti pubblici e del pareggio del bilancio statale è costituito da un efficiente sistema di verifica e controllo, sia nella fase formativa, sia in quella consuntiva».
Il consigliere della Corte dei conti, Enrico Flaccadoro, ha sostenuto nell’audizione la compatibilità con il percorso del federalismo dell’inserimento in Costituzione del pareggio di bilancio, ma ha ricordato la necessità di evitare «cambiamenti e impostazioni diverse che rendano impossibile il mantenimento dei piani di rientro avviati e che possono e devono essere portati a compimento». Flaccadoro ha sottolineato anche la necessità di «evitare di perdere l’esperienza in campo sanitario, sul controllo della spesa».
Per il presidente di sezione della Corte, Luigi Mazzillo, i condoni fiscali, se adottati, «vanificherebbero il gettito atteso dalla lotta all’evasione. Tenuto conto del gettito atteso dalla lotta all’evasione, nel caso dell’adozione di condoni, andrebbe vanificato» ha detto Mazzillo. Per la Corte «occorre poi tenere conto dei vincoli della normativa europea» e quindi dell’impossibilità di fare un condono sull’Iva.
«La qualificazione della spesa ancora più che la limitazione della spesa: il controllo qualitativo della spesa è una delle prime esigenze» ha aggiunto Giampaolino. Il quale ha anche sottolineato che tra le esigenze principali per il paese c’e’ anche la lotta alla corruzione, definendola un «male da combattere con mezzi che nella stessa amministrazione trovano i loro rimedi, non giudiziali o penali ma organizzativi e procedimentali, prima fra tutti una seria provvista del personale amministrativo».
26 ottobre 2011 – sanita.ilsole24ore.com