Dopo la suinicoltura il Mipaaf discute con la filiera il rilancio dei settori cunicolo, bovino e ovicaprino. Osservatorio su prezzi e costi di produzione e l’attivazione del sistema di qualità
Sta muovendo i primi passi il piano di rilancio della suinicoltura firmato dal Mipaaf ora all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Quella tra gli assessori è stata una prima ricognizione di una piattaforma che porta con sé spunti interessanti, dallo sviluppo delle Op allo snellimento dei macelli, dal suino certificato «Sqn», sigla che sta per Sistema qualità nazionale, ai capi leggeri, ma poche risorse: 7 milioni di euro da ripartire in attesa di nuovi fondi che dovranno essere reperiti strada facendo magari dai Pas o attraverso le co-garanzie. Ma non ci sono solo i suini all’attenzione del tavolo di filiera zootecnico. Il ministero ha affrontato anche l’esame dei settori cunicolo, suinicolo, bovino e ovicaprino con l’obiettivo di predisporre un piano organico entro il prossimo mese di novembre. Tra le priorità indicate da Fedagri-Confcooperative, ma più in generale da tutti gli anelli della filiera, figurano i sostegni all’export, l’unica leva di crescita visti i consumi stagnanti del mercato interno, l’etichettatura dei prodotti per valorizzare il made in Italy, nonché una maggiore organizzazione dei produttori. «Oltre ad aver ribadito la necessità di un’azione di semplificazione burocratico-amministrativa, la cui esigenza è avvertita in modo trasversale da tutti i settori – ha detto il presidente del settore zootecnico e della consulta suinicola di Fedagri-Confcooperative, Giovanni Bettini – abbiamo chiesto per il settore suinicolo di attuare un progetto innovativo, con capofila il ministero, per la valorizzazione delle cosce di prosciutto dei suini del circuito tutelato dei prosciutti Dop Parma e San Daniele, che non hanno i requisiti per la stagionatura, per produrre un prosciutto cotto italiano di alta qualità per il mercato nazionale e internazionale». In linea generale Fedagri condivide il documento presentato dal Mipaaf che rappresenta «una sintesi efficace delle misure necessarie a ridare valore e competitività alla filiera suinicola, tra cui rientrano in particolare gli strumenti per favorire l’accesso al credito per le imprese zootecniche». «Particolare soddisfazione – ha aggiunto Bettini – è stata espressa inoltre anche per la decisione di sostenere strategicamente l’intero settore con il sistema di qualità nazionale per le carni suine-Sqn. Questo sistema prevede da subito l’utilizzazione del Consorzio già costituito per la Dop Gran suino padano, con una attenzione alle criticità evidenziate, in particolare nel rapporto con la distribuzione in tutti i suoi canali, perché il successo della valorizzazione delle carni fresche di suino ha come interlocutore privilegiato la Distribuzione organizzata». Per il comparto cunicolo l’attenzione è stata posta sulla realizzazione di un progetto che dia al coniglio italiano una nuova immagine che abbia come interlocuzione il mercato nei vari canali Horeca e Gdo con i quali il ministero ha avviato un dialogo su specifici aspetti commerciali, per una intesa operativa volta a difendere il prodotto italiano. Giuseppe Borin, presidente della consulta bovina di Fedagri, ha evidenziato come la proposta a breve termine del ministero è di attivare un osservatorio sui prezzi e sui costi di produzione e di attivare il sistema di qualità. «A nostro avviso – ha detto – prima del Sq, è necessario incentivare l’aggregazione del prodotto e dei produttori».
Ernesto Diffidenti (Da Agrisole n. 40 del 18 ottobre)