Per l’accusa avrebbero redatto false prescrizioni di farmaci di uso veterinario che non sarebbero mai stati acquistati. E’ iniziato a Cuneo il processo a carico di due veterinari che, da quanto emerso dalle verifiche compiute dall’ASL di Cuneo, prescrivevano antibiotici, cortisonici, antinfiammatori che erano acquistati solo in parte o per nulla da alcuni allevatori di bovini ai quali risultava intestata la ricetta.
La procedura di prescrizione dei farmaci veterinari prevede che una delle quattro copie vada all’allevatore, una al farmacista presso il quale è stato acquistato il farmaco, ed una sia inviata all’ASL, oltre quella rimasta al veterinario. Una volta acquistato il farmaco, inoltre, l’allevatore deve registrarlo su un apposito registro tenuto in allevamento.
Come ha riferito il direttore dell’ASL di Cuneo, sentito come teste, ci si è accorti che qualcosa non quadrava perché all’ASL stessa mancavano delle copie delle ricette che invece erano in possesso degli allevatori o perché non si era trovato un riscontro amministrativo complessivo in tutta la procedura. I farmaci prescritti farebbero tutti riferimento ad una sola ditta di commercio all’ingrosso di Cuneo, e da un controllo del magazzino era emerso che ci sarebbero stati circa 500 farmaci in più di quelli che sarebbero dovuti risultare.
La Guardia di Finanza aveva contestato alla ditta alcune violazioni amministrative e ne aveva disposto la chiusura temporanea per un mese. Un veterinario dell’ASL 1 di Cuneo ha poi riferito delle sue visite presso gli allevamenti, alcuni piccoli, altri di grandi dimensioni. Alla richiesta di esibire i farmaci prescritti, non ne erano stati trovati in loco e neppure registrati sull’apposito registro e non risultava che gli animali avessero subito dei trattamenti farmacologici in tempi recenti. In un altro sopralluogo, era invece risultato che solo una piccola parte di farmaci era stata effettivamente acquistata.
Targatocn.it – 17 ottobre 2011