“Per valutare gli appalti nella sanità non bastano i professionisti interni alle Ulss? Perché adesso si vuole ricorrere sistematicamente ai commissari, e quanto ci costeranno?”
Se lo chiede il capogruppo regionale di Italia dei Valori Gustavo Franchetto nell’interrogazione presentata oggi, sottoscritta anche dai suoi colleghi del gruppo IdV Gennaro Marotta e Antonino Pipitone.”Una recente nota della Segreteria regionale alla Sanità – racconta Franchetto – ha aggravato la gestione dei procedimenti amministrativi per le forniture di beni e servizi nelle Ulss venete, estendendo a molte gare di appalto la presenza del commissario esterno di nomina regionale. In precedenza il ricorso al commissario, nominato dal Segretario alla Sanità, era previsto solo in pochi casi, quando nell’Ulss ci fosse la comprovata mancanza di professionalità in grado di valutare, sotto il profilo tecnico, le offerte presentate. Applicando queste disposizioni – analizza il capogruppo IdV – la Regione alza bandiera bianca. Sembra quasi riconoscere che, all’interno delle sue strutture sanitarie, non ci sono professionisti competenti per valutare i prodotti in gara, spesso di uso comune come cerotti, bende o siringhe. Nell’interrogazione – conclude Franchetto – chiediamo all’assessore Coletto quanto questa decisione costerà alle casse pubbliche e quali sono le motivazioni per cui la Regione non ritiene abbastanza preparati i professionisti che lavorano nelle proprie Ulss”.
arv – 6 ottobre 2011