Pare che a qualche Medico Veterinario non sia piaciuto il recente spot FederFauna sulla sterilizzazione canina, in cui un “animalista” vestito da veterinario insegue un “cane” per castrarlo.
Ma lo spot non e’ contro tutti i Veterinari, ne’ contro il lavoro che svolgono: in questo caso la sterilizzazione. E’ contro l’ipocrisia, tutta animalista, di definire il castrare un cane un atto d’amore verso il cane.
Perche’ un Veterinario? Primo, perche’ e’ il Veterinario l’unica figura abilitata e competente per una tale operazione, anche se la cronaca ha riportato casi di “fai da te” leggi “esercizio abusivo della professione di medico veterinario” (e guarda caso si trattava proprio di animalisti); secondo, perche’ campagne pro sterilizzazioni come quella intitolata “Se lo ami lo sterilizzi” della Lav, recano la scritta:
“Campagna d’informazione realizzata con il patrocinio di: A.N.M.V.I. Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani e FNOVI Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani”.
Qualche Veterinario si era risentito con FederFauna anche per lo spot sui Fido Park, in cui si faceva notare che si poteva “cucinare” il cane, dentro a quei “loculi”… Sul fatto che contrariamente a quanto facevano intendere certe campagne pubblicitarie nella struttura non fosse presente un Veterinario, ANMVI si e’ preoccupata di precisare che esistesse un calendario degli interventi e che in quelle date la presenza del Veterinario non fosse stata prevista. Ok!, ma ci sara’ ben stato un Veterinario che ha reputato quei “loculi”, sotto quella tenda, idonei ad alloggiare un cane!…
E questi sono solo due esempi…
Ho letto nei giorni scorsi che, mentre la Federazione Europea dei Veterinari ha spiegato chiaramente che il modo migliore per tutelare il cavallo sia quello di mantenere la sua primaria funzione di animale da produzione alimentare (visto anche il nuovo regolamento di Roma sulle carrozze trainate da cavalli, consiglio vivamente di leggere il documento originale), l’italiana SIVAE ha partecipato alla giornata
internazionale del coniglio assieme ad una associazione animalista, con la quale ha addirittura sostenuto un progetto di anagrafe del coniglio (sostenuta anche dal Ministero della Salute), che serve anche (c’e’ scritto sul sito) “A riconoscere il coniglio come animale di affezione a livello legislativo nazionale garantendogli la stessa tutela di cani e gatti con assoluto divieto di macellazione”.
Lasciamo perdere il Ministero della Salute di questi ultimi anni, ma come e’ possibile che i veterinari italiani sostengano posizioni esattamente contrarie a quelle dei loro colleghi europei?!… E’ questa l’immagine che appare. E’ effettivamente cosi’?
Ma non avranno capito che non e’ certo obbligatorio possedere animali e che se la gente non potesse un giorno avere la liberta’ di prendersi e tenersi l’animale che vuole e di destinarlo alla funzione che vuole, preferirebbe non avere animali? Ma non avranno capito che la migliore garanzia di conservazione per gli animali e’ il mantenimento di una loro funzione per l’uomo e che, infatti, la quasi totalita’ degli animali abbandonati e’ composta proprio da quelli che hanno perso tale funzione? Ma non avranno capito che se vogliono mantenere una certa credibilita’ come autorita’ scientifica devono prima liberarsi dell’animalismo, che e’ quanto di piu’ antiscientifico possa esistere? Perche’ l’animalismo non ama gli animali, ma ama, tra l’altro a modo tutto suo, modelli idealizzati di animali che nulla hanno a che vedere con la realta’. In poche parole, il cosiddetto veterinario obbiettore e’ come un meccanico che non vuole sporcarsi le mani: ti lascia a piedi!
Cari amici Veterinari, io sono convinto che la stragrande maggioranza di Voi comprenda e condivida le mie parole. Sono convinto che la stragrande maggioranza di Voi comprenda e condivida le posizioni dei Vostri colleghi europei. Allora, chi si e’ risentito per gli spot di FederFauna, non e’ certo con FederFauna che deve prendersela!…
Massimiliano Filippi, Segr. Gen. FederFauna, Vicepresidente ACR Onlus
6 ottobre 2011