FELTRE. E’ positiva per anticorpi West Nile su liquor cerebrospinale e sangue, l’anziana di Quero ricoverata nei giorni scorsi in ospedale e ora monitorata in rianimazione per encefalite. E’ il primo caso osservato a Feltre.
La conferma è del dipartimento prevenzione del Veneto. Ma solo il test sulla specificità anticorpale di cui si attendono i risultati per il fine settimana permetterà di individuare il virus che ha provocato la meningoencefalite. La borrelya, ad esempio, ossia l’infezione trasmessa dalla zecca, ha una sintomatologia analoga. L’ultimo accertamento, quello ad alta specificità, è teso a ricercare gli anticorpi della Tbe, cioè dell’encefalite provocata da zecca infetta. Dagli esami sensibili ma non specifici come quello sui liquidi biologici, compreso quello spinale, prelevati e campionati a Feltre, si è riscontrata positività al virus trasmesso dalla zanzara.
Ma solo con gli ultimi accertamenti si potrà capire se la meningoencefalite è la conseguenza di una malattia di Lyme, quella della zecca infetta, o del virus West Nile, com’è più probabile. Intanto l’anziana resta monitorata in rianimazione, dopo essere transitata prima in geriatria, che adesso con medicina e lungodegenza fa parte del dipartimento di intensità di cura, e poi in neurologia. I parametri vitali sono stabili, ma le condizioni dell’ottantacinquenne restano gravi per la meningoencefalite.
La malattia infettiva assimilata alla West Nile, di cui ci sono tracce inequivocabili nei test sensibili, era stata ipotizzata dai medici internisti di intensità di cura
, dove la donna è stata inizialmente ricoverata con febbre e manifestazioni neurologiche. Ma la diagnosi si è perfezionata solo in neurologia con il prelievo di liquor cerebrospinale che ha confermato la presenza dello stesso virus riscontrato nel sangue dei primi esami ematochimici. I campioni di liquidi biologici sono stati inviati al laboratorio di microbiologia di Padova. Ma fino a venerdì non potrà essere confermata la specificità anticorpale.
Dal punto di vista immunologico questo significa che solo la specificità di certi esami, come quello in corso, permette di confermare o escludere che proprio quel determinato virus, ossia quello inoculato dalla zanzara infetta del genere Culex, abbia determinato la grave manifestazione neurologica osservata a Feltre come caso di West Nile.
E non piuttosto un altro virus, quello inoculato dalla zecca infetta, che produce una sindrome analoga, più nota come borreliosi di Lyme che si manifesta con febbre, mal di testa, dolori articolari e che, se non diagnosticata nelle fasi iniziali, può dare corso a malattie sistemiche, come l’artrite, o peggio ancora a manifestazioni neurologiche come, appunto, l’encefalite. Considerata la vicinanza con la provincia di Treviso, dove si sono riscontrati parecchi casi, le équipe di area medica predisporranno subito i test sensibili soprattutto se si presentano casi di anziani o di pazienti immunodepressi
Corriere delle alpi 4 ottobre 2011