Marinerie di nuovo all’opera in Adriatico. Dopo il blocco di due mesi voluto dal Ministero delle Politiche Agricole su richiesta dalla categorie dei pescatori, a partire da ImpresaPesca Coldiretti, dal 3 ottobre le barche hanno ripreso le attività.
Il fermo della pesca ha consentito di tutelare le forme giovanili di pesce in accrescimento e di conseguenza a ripopolare il mare dopo che i primi sei mesi del 2011 hanno visto praticamente dimezzare (di circa -50 per cento) il pescato della flotta nazionale.
Con la fine del blocco in Adriatico è scattato intanto il fermo pesca per il Tirreno e per la Sicilia, le cui flotte fermeranno tutto il mese di ottobre e riprenderanno il mare nel mese di novembre mentre la Sardegna invece marinerie in porto fino al 15 ottobre.
La lunga sospensione dell’attività in Adriatico fa prevedere una buona disponibilità di tutti i tipi di pesce, dalla triglia alle alici, dalla seppia al calamaro fino alla sogliola che potranno essere acquistate con il miglior rapporto prezzo qualità per zuppe, grigliate e fritture. E’ prevedibile che il pesce che da ottobre potrebbe trovarsi a buon mercato nelle pescherie, salvo speculazioni sui prezzi, saranno triglie di fondo, moli, alici, e la zuppa o brodetto di pesce.
La ripresa dell’attività delle marinerie adriatiche non sarà però a tempo pieno. Il provvedimento prevede, infatti, che per le otto settimane successive al fermo non si possa pescare il venerdì, sabato, domenica e i festivi, più un ulteriore giorno di stop a scelta degli armatori. Una ripresa graduale permetterà alle varie specie ittiche di tornare ad “affollare” il mare, anche se Coldiretti ImpresaPesca ritiene che la ripartenza dell’attività vada accompagnata da provvedimenti specifici per eliminare gli attrezzi e le tecniche di pesca troppo impattanti.
Occorre, infatti, evitare che i risultati ottenuto col fermo pesca siano vanificati e assicurare un ripopolamento del mare che garantisca, oltre all’equilibrio dell’ecosistema, l’offerta di prodotto ittico fresco made in Italy.