Da Venezia viene imposta un’ulteriore cura dimagrante. Il disavanzo per l’anno corrente passa da 43 a 26 milioni, mentre i costi per le assicurazioni passano da 3,5 a 6 milioni
Vicenza. Altri tagli per 17 milioni di euro. La cura dimagrante della sanità vicentina non finisce. A Venezia l’Ulss 6 ha superato l’esame dei conti davanti allo staff della segreteria regionale alla sanità che fra la scorsa settimana e l’attuale controllerà la situazione contabile di tutte le 23 aziende venete e dello Iov, l’Istituto oncologico, ma ora, fino al termine del 2011, occorrerà stringere ancora più la cinghia per restare dentro i limiti rigorosi di spesa indicati dalla Regione per centrare il pareggio di bilancio e scongiurare lo spettro del commissariamento.
«È stato un incontro positivo – così lo definisce il dg Antonio Alessandri – perché ci ha uniti maggiormente nell’obiettivo di perseverare in una politica di rigore che ora trasmetteremo al personale. L’impegno finora profuso da tutti ha dato risultati. Bisogna continuare». È stata una promozione con qualche “debito” da rimediare, alias aggiustamento sulla rotta finanziaria, da qui a dicembre. In alcuni ambiti – farmaceutica ospedaliera e territoriale, tasso dei ricoveri – l’Ulss dovrà avvicinarsi maggiormente agli indicatori regionali.
«La previsione – spiega il Alessandri – era di chiudere l’anno con un disavanzo di 43 milioni e, invece, dovremo scendere a -26, esattamente come nel 2010. Non potremo spendere di più. Per risparmiare rifaremo anche alcune gare di appalto». La costosità dell’Ulss è legata specialmente ai farmaci che si usano in alcune specialità di eccellenza, oncologia, ematologia, cardiochirurgia. «Se non riusciremo a stare dentro i parametri, visto che l’aumento dei costi supera le percentuali di incremento del bilancio – garantisce il dg – risparmieremo in altri settori». Un altro capitolo che porta via sangue sono le assicurazioni. La spesa è salita da 3 milioni e mezzo a 6. «Speriamo con la nuova ipotesi regionale, che vuole dare autonomia alle Ulss per le spese risarcitorie fino a 500 mila euro, di migliorare la situazione». All’esame di settembre Alessandri si è presentato con tutto lo stato maggiore: i 4 direttori Fantuz, Dalla Zuanna, Fortuna, Dalla Barba, i funzionari Dal Corno, Mangione, Trabuio.
Sono stati presentati dati e proiezioni di spesa. I costi di produzione dell’Ulss per il 2011 sono di 695 milioni di euro contro un fondo, finora giunto dalla Regione, di 515 milioni. Con un progresso sensibile nel rapporto fra perdita di bilancio e spesa di funzionamento. Nel 2003, quando Alessandri arrivava a Vicenza, era di 11,46. Oggi il trend, largamente ridotto, viaggia attorno al 4,04.
«Le azioni da noi intraprese vanno nel verso voluto dalla Regione sulla linea della massima attenzione con un deciso impatto sugli investimenti».
Per non sforare il tetto economico imposto da Venezia, il dg ha approvato tre delibere – aprile, luglio e agosto -, che stoppano tutti i nuovi investimenti, fatta eccezione per quelli in corso (per i quali metà oneri sono sostenuti dalla Fondazione Cariverona), le commesse già impegnate per le quali sono stati autorizzati i pagamenti e i contratti in essere. Sospeso qualsiasi acquisto, compreso l’acceleratore lineare per la radioterapia. Bloccati anche i lavori straordinari, a meno «che non vengano interpretati come manutenzione eccezionale da fare obbligatoriamente per non rischiare, in base al codice civile in materia di appalti, di avere ricadute di natura penale». Le conseguenze palpabili. «Abbiamo dovuto ridimensionare molto i programmi. Rinviati “sine die” una serie di lavori di ristrutturazione all’interno dell’ospedale. Niente cantieri, per il momento, allo “stroke unit”, in neurologia, in neurochirurgia. A ridare un volto più moderno all’oculistica penserà la Fondazione S. Bortolo, e i lavori di ampliamento del pronto soccorso si faranno non appena, si confida entro l’anno, la Regione girerà i 20 milioni assegnati a Roma dal Cipe per l’edilizia sanitaria.
Ilgiornaledivicenza.it – 19 settembre 2011