Deputati a 18 anni, senatori a 25. Domani sarà in aula alla Camera il ddl che modifica la Costituzione, consentendo ai 18enni di candidarsi alla Camera e ai 25enni al Senato (mentre oggi sono necessari rispettivamente 25 e 40 anni).
É il primo passo del provvedimento, visto che una riforma della Costituzione deve essere approvata da ciascun ramo del Parlamento, con due distinte deliberazioni, tra le quali devono intercorrere almeno tre mesi.
Iniziativa bipartisan
Il testo – che ha preso il via da una iniziativa bipartisan sottoscritta dai deputati Sandro Gozi (Pd), Stefano Graziano (Pd), Nicole Formichella (Pdl) ed Elena Centemero (Pdl) ai quali si sono poi aggiunti altri onorevoli – punta all’abbassamento dell’età dell’elettorato sia passivo che attivo: è previsto infatti che per eleggere i senatori sia sufficiente avere compiuto 18 anni, e non più 25 come avviene ora. L’iniziativa parlamentare bipartisan è parallela a quella del Governo fortemente voluta dal ministro Meloni a favore della riduzione dell’età minima dei parlamentari. «Si tratta di adeguare il nostro ordinamento a quello degli altri Paesi europei – spiega il relatore Pietro Laffranco (Pdl) – e di consentire a chi è elettore di essere anche eletto. Si interviene sugli articoli 56 e 58 della Costituzione per sancire una piena equiparazione tra elettorato attivo e passivo e favorire l’ingresso delle nuove generazioni nella politica attiva del Paese».
Undici Paesi hanno adottato l’età minima a 18 anni per l’elezione alla camera bassa
Oggi undici paesi europei hanno già adottato l’età minima di 18 anni per l’elezione dei loro parlamentari alla camera bassa: Germania, Spagna, Portogallo, Austria, Olanda, Lussemburgo, Slovenia, Danimarca, Ungheria, Svezia e Finlandia. L’Italia, con Cipro, è oggi il paese con l’età minima dei deputati più elevata, 25 anni.
I giovani hanno poca fiducia nella politica
Secondo un sondaggio Ipso del 2010 il 66% dei giovani, ovvero due giovani su tre degli under 34, non ha fiducia nella politica. «Con questa proposta vogliamo ri-appassionare i giovani alla politica, oltre a dare loro i diritti che hanno i pari età in Europa», ha sottolineato Sandro Gozi, responsabile politiche Ue del Pd alla Camera.
Ilsole24ore.com – 19 settembre 2011