Al ministero dell’Economia continuano a stoppare qualsiasi ipotesi. E oggi è toccato al sottosegretario Bruno Cesario tornare a scandire, in risposta a una interrogazione di Francesco Barbato (Idv), «che allo stato non sono allo studio misure ricollegabili al cosiddetto “condono”».
Eppure, giusto ieri, nel fiume di ordini del giorno presentati sulla manovra bis (quasi duecento), il suo collega di dicastero, Alberto Giorgetti, aveva formulato parere favorevole a una proposta, firmata da Domenico Scilipoti, che impegna l’esecutivo per un condono fiscale tombale e una sanatoria edilizia.
Il partito del condono ingrossa le sue fila
Nonostante le perplessità del Tesoro, ribadite oggi da Cesario – che ha ricordato le due sentenze della Corte europea contro il governo italiano per precedenti condoni – la voglia di sanatoria è comunque dura a morire. Così, soprattutto dalle parti del Pdl, si vanno ingrossando le fila del partito che vorrebbe rispolverare una simile misura per recuperare risorse fresche per rilanciare l’economia.
I due tentativi nati in seno al Pdl
Un tentativo, per la verità, si era già registrato nelle scorse settimane con una duplice iniziativa firmata da alcuni deputati del Pdl. Da un lato, la proposta sostenuta da Maurizio Leo, ex assessore al Bilancio del Comune di Roma, che punta a un concordato di massa su tre annualità da raccordare al concordato preventivo già previsto dalla delega fiscale sul modello di quanto già fatto nei primi anni ’90. Dall’altro, invece, l’idea sostenuta dal tandem Laboccetta-Mazzocchi, che fa leva su un condono classico agganciato a una stretta sull’evasione che garantirebbe un gettito stimato in 35 miliardi di euro.
Laboccetta: 40 colleghi hanno firmato documento per sanatoria
Una duplice via da inserire nella manovra bis che è poi franata sotto le pressioni di Bruxelles e la contrarietà di Tremonti. Ma il partito del condono non demorde e nel Pdl cresce il pressing nei confronti del segretario, Angelino Alfano, affinché si recuperi il progetto di una nuova sanatoria. «Sono più di 40 – spiega Laboccetta – i colleghi deputati che a Montecitorio hanno firmato il documento che io e l’amico Mazzocchi abbiamo elaborato e inviato al segretario Alfano per aprire, a manovra approvata, una riflessione seria e serena all’interno del Pdl sul tema del condono fiscale». Siamo convinti, spiega ancora il deputato pidiellino, «che attraverso un nuovo concordato fiscale e un nuovo patto tra Stato e contribuenti si possa dare un concreto impulso per il rilancio dell’economia. Sono certo che nelle prossime ore anche altri colleghi firmeranno il documento rafforzando in maniera significativa quello che viene comunemente indicato come il fronte del condono».
ilsole24ore.com – 15 settembre 2011