Vertice di maggioranza con Berlusconi. «Subito un ddl costituzionale per abolire le Province». Un Cdm per blindare il testo con la fiducia
Un aumento dell’Iva dal 20 al 21%, contributo di solidarietà del 3% per redditi superiori a 300 mila euro fino al pareggio di bilancio, adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014. Queste le aggiunte al testo sull manovra che il governo intende “blindare” ponendo il voto di fiducia. Le modifiche al testo sono state comunicate dall’esecutivo attraverso una nota diffusa da Palazzo Chigi al termine di un vertice di maggioranza con Silvio Berlusconi. Nel comunicato si specifica anche che giovedì prossimo il Consiglio dei ministri approverà l’introduzione in Costituzione della «regola d’oro» sul pareggio di bilancio e dell’abolizione delle Province col conseguente passaggio di competenze alle Regioni. Il voto finale sulla manovra al Senato è fissato per mercoledì. La Conferenza dei capigruppo ha infatti accolto le richieste di accelerare i tempi di approvazione della provvedimento economico anche se si aspetta il maxiemendamento su cui l’esecutivo porrà la fiducia.
AUMENTO IVA – La manovra cambia ancora, dunque, ad appena una settimana dal vertice di Arcore di lunedì scorso e le ultime modifiche sono il frutto di un compromesso nella maggioranza. L’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva dal 20 al 21% non è temporaneo: secondo quanto si apprende da fonti di governo, non è stata fissata una scadenza (si era parlato di 3 mesi) per quanto riguarda la durata. Invece, per le altre aliquote Iva (rispettivamente al 10 e al 4%), secondo quanto riferiscono fonti di governo, resta in piedi l’ipotesi di innalzarle entrambe di un punto percentuale. In questo modo, passerebbero rispettivamente all’11% e al 5%. Il gettito previsto, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe stato quantificato in 6 miliardi.
L’INTERVENTO DEL COLLE – Le modifiche arrivano dopo l’invito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a varare «misure più efficaci» e alla luce della difficile situazione venutasi a creare sui mercati finanziari che sta generando una pressione continua sui titoli di Stato. E l’adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014 è stato deciso nonostante l’iniziale «no» leghista a modifiche sulla previdenza. Sullo sfondo resta il board di giovedì della Bce, dove la Banca centrale europea potrebbe imporre delle precondizioni all’Italia o stabilire un limite temporale al proprio sostegno ai corsi dei titoli di Stato italiani, che avviene attraverso una massiccia operazione di acquisto. Insomma, si tratta anche di una corsa contro il tempo, per evitare che la tempesta sui mercati finanziari e la disponibilità di partner europei e istituzioni continentali impongano condizioni non trattabili.
L’ATTACCO DELLA SPAGNA – A peggiorare ulteriormente la situazione arriva dall’estero la reprimenda del governo spagnolo. L’Italia e la Grecia non stanno rispettando gli obiettivi di risanamento dei conti, creando così sfiducia nei mercati. L’accusa arriva dall’esecutivo di Madrid attraverso il portavoce Josè Blanco. «Stiamo attraversando una turbolenza economica che è evidente ogni giorno», ha dichiarato Blanco intervistato da «Telecinco», proseguendo: «Siamo molto preoccupati perchè alcuni Paesi sono in una brutta situazione e non stanno rispettando i loro obiettivi: la Grecia e l’Italia, che si è rimangiata in pochi giorni il suo piano di aggiustamento». «Ciò – secondo il portavoce – influisce sulla decisione dei mercati che devono acquistare il nostro debito e ci dirige verso una fase caratterizzata da una certa instabilità».
Corriere.it – 6 settembre 2011